domenica 25 marzo 2012

Vinitaly: l'Emilia-Romagna regione emergente. Prima nell'export e nell'innovazione

...e a proporre le eccellenze enogastronomiche dell'Emilia-Romagna c'è l'Istituto Alberghiero di Riolo Terme

Un export regionale da 318 milioni di euro nel 2011, che segna l'aumento piu' alto d'Italia (+20%); si produce meno (-10,64%) ma di migliore qualita' e i prezzi ripagano. Della nuova leadership 'molti si meraviglieranno, ma non e' piu' tempo di meravigliarsi perche' questa e' oggi l'Emilia-Romagna del vino'. Con convinzione e orgoglio, l'assessore all'agricoltura della Regione, Tiberio Rabboni, spiega - illustrando la presenza dell'Enoteca regionale al Vinitaly di Verona (25-28 marzo) con 126 produttori - come questo risultato sia dovuto 'al grande lavoro di innovazione svolto negli ultimi anni nei vigneti, nelle cantine, nell'organizzazione della produzione'.

E rivendica il contributo dato dalla Regione: 'negli ultimi tre anni sono stati estirpati 3.130 ettari di vecchi vigneti con un investimento di 36 milioni, impiantando nuove tipologie in 4.555 ettari con altri 37 milioni, senza contare il Programma di sviluppo rurale che ha assegnato 32,6 milioni negli ultimi quattro anni a viticoltori e produttori che hanno investito a loro volta fino a raggiungere gli 83 milioni di impegno'. A parte, si aggiungono le risorse per la promozione complessiva del vino dell'Emilia-Romagna, raddoppiate dal 2009 al 2012 (da 2,8 a quasi 6 milioni), con altri 7 milioni annunciati nel 2013. Un ragionamento l'assessore lo dedica alle politiche europee, riconoscendo, nonostante le critiche passate, che 'l'Ocm Vino 2009 e' stata la leva essenziale di questo cambiamento: ha smesso di finanziare un finto mercato (l'invenduto veniva distillato e la Ue pagava questo) per incentivare la ristrutturazione dei vigneti e la promozione internazionale.
Devo dirlo - ha ammesso - nell'arco di qualche anno c'e' stata la svolta. Certo i produttori hanno saputo usare al meglio queste opportunita': l'Emilia-Romagna ha saputo innovare e insieme dare valore alle tipicita' dei territori'.
Conferma il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Carlo Alberto Roncarati: 'dopo la crisi del metanolo, l'Italia ha innovato, fino a far diventare il nostro vino un traino per l'export'. Tutto in un'ottica di sistema, 'dalla meccanica alla moda, accompagnato da eccellenze alimentari e del vino.
Questa e' l'Italia che si presenta all'estero'. Anche con il marchio che garantisce gia', contro le imitazioni, che 1.000 ristoranti di 75 Paesi offrono cibo e vino veramente italiani.
E la Regione sa supportare. Il presidente dell'Enoteca, Gian Alfonso Roda, ha annunciato a Verona anche un particolare banco d'assaggio con oltre 200 etichette, riservato agli operatori (anche alberghi, ristoranti, locali): un 'wine bar' su prenotazione on line (www.enotecaemiliaromagna.it) per ordinare la degustazione preferita tra vini fermi o frizzanti, rossi o bianchi, un tipo specifico o una fascia di prezzo d'interesse.
E' Made in Emilia-Romagna anche la ristorazione offerta allo stand, gestita dagli allievi della scuola Pellegrino Artusi di Riolo Terme, che punta sulle migliori Dop e Igp della regione, dal Prosciutto di Parma al Formaggio di Fossa, dal Balsamico di Modena al Parmigiano Reggiano.
Due Dop anche nell'olio (Colli Romagnoli e Colli di Brisighella) con 'una produzione piccola ma di altissima qualita'', ricorda Rabboni, che presentano l'Emilia-Romagna a Verona anche nell'attiguo salone internazionale 'Sol' con le novita' dell'extra vergine di oliva.
Tra le molte iniziative annunciate (anche Andy Luotto in versione chef e la presentazione di Enovitis per la viticoltura sostenibile), il premio 'Benemerito del Vino 2012' all'ingegnere del packaging Alessandro Galletti, che nel suo Podere Riosto di Pianoro (Bologna) ha rimesso in produzione il vitigno ultracentenario Vigna Fantini (dal nome dallo speleologo che lo scopri' nel 1964, Luigi Fantini): duemila viti a dimora in oltre mezzo ettaro, per produrre uno spumante rose' in uvaggio con Merlot e Barbera.

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