martedì 17 aprile 2012

Il 19% dei giovani emiliano-romagnoli è disoccupato e 206.000 sono precari. La Regione punta a creare 12-13.000 posti di lavoro stabile

Il lavoro precario e la crisi sono fardelli pesanti anche per i giovani dell'Emilia-Romagna: un quinto dei ragazzi tra i 19 e 29 anni e' disoccupato (19,1%) e sono 206.000 quelli che hanno un contratto di lavoro atipico. Un quadro migliore di quello nazionale (i giovani disoccupati sono oltre il 30%) ma comunque pesante, tanto che la Regione punta molto su assunzione e stabilizzazione dei giovani per rilanciare la crescita in Emilia-Romagna.
E' il presidente Vasco Errani, insieme agli assessori Giancarlo Muzzarelli (Attivita' produttive) e Patrizio Bianchi (Lavoro) a presentare in viale Aldo Moro il pacchetto di misure che prevedono aiuti alle imprese (60 milioni di euro all'anno per tre anni) e incentivi per il lavoro giovanile (46 milioni di euro), grazie ai quali la Regione spera di creare almeno 12-13.000 nuovi posti di lavoro.

Il "piano per l'accesso dei giovani al lavoro" è composto da quattro fondi, di cui il primo è di 20 milioni e serve a finanziare contratti di apprendistato per ragazzi dai 18 ai 30 anni. Altri 20 milioni vanno a sostegno della stabilizzazione dei giovani fino ai 34 anni, sotto forma di incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato (7.000 euro per gli uomini, 8.000 euro per le donne), incentivi per la trasformazione di contratti precari in contratti definitivi (6.000 e 7.000 euro), incentivi per l'assunzione post-apprendistato (3.000 e 4.000 euro). "Non sono finanziamenti a pioggia - ci tiene a sottolineare Bianchi - quella stagione è finita. Questa è un'azione importante di politica industriale, che spinge le imprese a prendere i giovani e a sviluppare le intelligenze". La Regione ha introdotto anche un meccanismo premiale per le imprese: chi ha licenziato nell'ultimo anno non potrà avere gli incentivi; se ha licenziato nel periodo tra 12 e 24 mesi riceverà il 50% del contributo; se il licenziamento è avvenuto tra i 24 e i 36 mesi prima, il finanziamento sarà al 100%; se l'impresa non licenzia da oltre tre anni, l'incentivo arriva al 150%.
Il contratto di lavoro stabile dovrà essere mantenuto per almeno i successivi tre anni e non si potrà ricorrere agli ammortizzatori sociali per i neo-assunti, pena la revoca del contributo. Del piano per il lavoro giovanile fanno parte anche voucher formativi per persone tra i 30 e i 34 anni (tre milioni di euro) e un fondo per nuovi imprenditori fra i 18 e i 34 anni (altri tre milioni).
Il pacchetto di aiuti alle imprese (in totale 180 milioni) punta invece sul fronte della ricerca e dell'innovazione e deriva dal Piano triennale delle attivita' produttive.
Sei sono i programmi operativi:
- 45 milioni su ricerca industriale e trasferimento tecnologico;
- 36 milioni su innovazione, qualificazione e responsabilità sociale d'impresa;
- 30 milioni di finanza per lo sviluppo aziendale;
- 42 milioni per conquistare mercati internazionali;
- 24 milioni per lo sviluppo territoriale;
- 1,5 milioni per la semplificazione e lo sviluppo digitale.
"Sono tutte scelte strategiche e coerenti con il Patto per la crescita - afferma Errani - e abbiamo anticipato quella parte della della riforma del lavoro che punta sull'apprendistato come chiave fondamentale per la stabilizzazione dei giovani". Mettere un freno alla precarietà, sostiene Errani, "è una priorità fondamentale per il Paese". Dunque, aggiunge il presidente, "è bene dare segnali positivi e concreti". I primi bandi operativi "arriveranno entro 10 giorni", assicura Muzzarelli.

Vasco Errani: "Contrastare la precarietà tra i giovani, sostenere il sistema delle imprese"

"E' possibile, in questo momento cosi' difficile, gestire l'emergenza crisi mettendo contemporaneamente in campo azioni di stimolo per l'economia regionale e strategie finalizzate a innovare e qualificare il lavoro, contrastare la precarietà tra i giovani e sostenere il sistema delle imprese. Il tutto non con interventi a pioggia ma con atti mirati". E' quanto scrive nel suo sito web il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani dopo la presentazione del Piano straordinario da 46 milioni di euro per l'occupazione giovanile, e il Programma regionale delle attività produttive e della ricerca industriale, finanziato con 180 milioni di euro per il 2012-2015.
Si tratta, precisa Errani, di "risorse che vengono messe a disposizione pur in un quadro finanziario di grande difficolta' e che aiuteranno l'assunzione di molti di giovani e il sostegno all'economia regionale". "Provvedimenti che - prosegue il presidente - mettono al centro l'innovazione e la ricerca e il credito per le imprese, l'intervento a sostegno dei giovani per la stabilizzazione e il contrasto alla precarizzazione, che servono per produrre un ulteriore sforzo per la qualificazione di un lavoro che sia in grado di interpretare i cambiamenti del sistema produttivo a livello locale e internazionale".
"Assieme a questo vogliamo premiare chi ha comportamenti virtuosi, di legalita', in relazione al valore sociale dell'impresa e agli investimenti, alla qualità del lavoro" conclude Errani, rimarcando che in campo ci sono, dunque, "scelte concrete, operative subito, che rappresentano un nostro contributo per affrontare le grandi priorita' che ha di fronte il nostro Paese, crescita e occupazione"

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