giovedì 12 aprile 2012

Trasparenza, certificazione, sanzioni: nuove regole per i bilanci dei partiti

C’è una prima intesa, in Parlamento, tra i gruppi parlamentari che sostengono il Governo Monti (PD, PdL, UdC e Terzo polo) per avviare il processo di riforma dei partiti e del loro sistema di finanziamento, a partire dalla trasparenza, controllo e certificazione dei bilanci.
E’ un primo passo, importante ma non sufficiente, al quale deve seguire – come propone il PD – il riconoscimento giuridico dei Partiti, la regolazione per legge di procedure democratiche per la vita interna, dal processo decisionale e partecipativo degli iscritti ed elettori alla selezione ed elezione dei gruppi dirigenti. Il PD propone l’introduzione per legge delle elezioni primarie, e sanzioni per i partiti che non rispettano le regole di democrazia previste dalla legge.

APPROVAZIONE ENTRO APRILE
Il testo per introdurre maggiori controlli e una reale trasparenza sull’utilizzo dei rimborsi elettorali ai partiti ora c’è. A metterlo nero su bianco, dopo che nei giorni scorsi ne avevano discusso i punti cardine Pier Luigi Bersani, Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini, sono stati Antonio Misiani e Gianclaudio Bressa per il PD, Massimo Corsaro, Rocco Crimi e Donato Bruno per il PdL, Benedetto Della Vedova, Pino Pisicchio e Gianpiero D’Alia per il Terzo polo.
Ad allungare i tempi della discussione è stato soprattutto il punto riguardante l’organismo a cui affidare i controlli. PD e Udc hanno proposto la Corte dei conti, ma si sono scontrati con il rifiuto del PdL. Alla fine l’accordo è stato trovato su un’Authority composta dai presidenti (o loro delegati) di Corte dei conti, Corte di cassazione e Consiglio di Stato e presieduta dal presidente della Corte dei conti. Sarà questo ente terzo (i cui componenti non percepiranno alcun compenso per questa nuova attività) a controllare che i bilanci dei partiti siano regolari.
CERTIFICAZIONE OBBLIGATORIA
È stata accolta la proposta del PD di rendere obbligatoria la certificazione dei rendiconti da parte di società esterne iscritte nell’albo della Consob (i Democratici da tempo si affidano alla Pricewaterhouse Coopers e ora Lega e Udc hanno annunciato analoga decisione) e anche quella (condivisa dall’Udc), di pubblicare sui siti internet dei partiti stessi e anche su quello della Camera i bilanci, nonché quella di abbassare da 50 mila a 5 mila euro la soglia per le donazioni anonime. Avanzata dai centristi, e accolta, è stata invece la proposta di prevedere la possibilità di investire i fondi a disposizione dei partiti soltanto in titoli di Stato italiani (una norma utile ad evitare speculazioni immobiliari o l’approdo dei rimborsi elettorali verso fondi finanziari stile Tanzania).
SANZIONI DA PRESIDENTI CAMERE
L’intesa è stata raggiunta anche sul sistema di sanzioni per i partiti che non rispettino le nuove norme. La nuova Authority, denominata «Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici», dovrà accertare se i bilanci siano in regola o se presentino irregolarità penali o civili. In questo caso, secondo quel che prevede l’intesa tra i partiti di maggioranza, il materiale sarà trasmesso alla magistratura direttamente, altrimenti la sanzione verrà comminata dai presidenti delle Camere. Si legge nel testo diffuso in tarda serata che qualora la nuova Commissione rilevi «irregolarità, i Presidenti della Camera e del Senato provvederanno ad applicare, su proposta della Commissione, sanzioni amministrative pecuniarie pari a tre volte le irregolarità commesse». È inoltre previsto che le contribuzioni dei partiti politici a fondazioni, enti e istituzioni o società eccedenti i 50 mila euro annui comportino l’obbligo per questi ultimi di sottoporsi ai controlli della «Commissione per la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti».
SLITTA ULTIMA RATA DEI RIMBORSI
Durante gli incontri di ieri si è anche deciso di far slittare da luglio a settembre l’ultima rata di 100 milioni dei rimborsi elettorali, mentre il più ampio argomento di una riforma del sistema di finanziamento pubblico sarà affrontata nel corso dell’esame delle proposte sull’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione.
PRIMO PASSO
Le nuove regole vengono commentate con soddisfazione da Misiani: «Si tratta di un testo molto positivo, di una svolta vera sul terreno della trasparenza, dei controlli e delle sanzioni». Quello raggiunto ieri, per il tesoriere del PD, è «un primo passo molto importante nella direzione di una più complessiva revisione del finanziamento pubblico». Il modello di controllo adottato, spiega Bressa, è «ispirato all’Europa»: «La Commissione per il controllo e la trasparenza è come quella che c’è in Francia e le sanzioni sono quelle della Germania, ma più severe».

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