martedì 15 maggio 2012

Ma guarda un pò…! Unioncamere sostiene che l’efficienza dell’Emilia-Romagna – e l’esperienza dei Consorzi di garanzia - sarebbe da esportare

"Vedo qui un'efficienza che mi piacerebbe potesse essere trasferita in tante altre regioni italiane", è un esempio "che mi piacerebbe potesse fare scuola".
Lo afferma Ferruccio Dardanello, presidente nazionale di Unioncamere, oggi a Bologna per il convegno "I Confidi in Emilia-Romagna, una scommessa vincente": si tratta, nell'ambito del documento nazionale sull'accesso al credito siglato da Unioncamere e Assoconfidi, di un tavolo di lavoro congiunto tra il sistema camerale e i quattro Confidi iscritti all'elenco che li definisce intermediari finanziari, vigilati dalla Banca d'Italia (Cooperfidi, Fidindustria, Cofiter e Unifidi).

Per il presidente di Unioncamere, "se riusciamo a mettere insieme le risorse e le strategie, valorizzando le cose fatte finora in questa direzione, il Paese probabilmente potrà ricominciare a crescere come merita". Sulla necessità di fare "massa critica" si sofferma anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, per evitare di "avvitarsi su una discussione astratta sulla crescita, che non da’ esiti". In questo periodo si parla molto di spread e mercati, "ma preoccupa molto la spersonalizzazione e quindi lo smarrimento che tutto questo produce", aggiunge Errani, che allargando lo sguardo invoca "una nuova tensione europea" e guarda con preoccupazione al caso della Grecia, citando la Germania subito prima dell'ascesa del nazismo: "La Repubblica di Weimar si trovò di fronte ai vincitori della Prima guerra mondiale che chiedevano alla Germania di rientrare immediatamente, forse pensare ci fa bene".
Errani sottolinea poi come "la spending review (revisione della spesa – ndr) sia una cosa giusta, ma deve servire per definire che in favore di date politiche, per 'x' tempo, ci sono date risorse".
Uno "sguardo lungo", dunque, che riguarda anche la necessità di riorganizzare il settore del credito: "Dobbiamo evitare le sovrapposizioni e la confusione - avverte il Presidente - con il rischio che le poche risorse pubbliche a disposizione non producano la moltiplicazione e l'effetto volano che devono produrre". Di certo, di fronte alla crisi "insieme si è più forti e questo riguarda anche il sistema dei Confidi", sottolinea Carlo Alberto Roncarati, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna. Questo sapendo che "non sarà facile uscire da questa crisi", a causa dei numeri negativi e dello spread "ma soprattutto per la sfiducia- afferma Roncarati - che non aiuta a realizzare investimenti, creando un blocco, una camicia di forza". In questo territorio "così come in Italia e in Europa", dunque, "bisogna tenere insieme - aggiunge il presidente di Unioncamere - rigore e crescita" e i Confidi senz'altro "rappresentano davvero un patrimonio collettivo ed un punto di forza della nostra economia", conclude Roncarati.
Da’ un'idea dell'impatto di questa realtà Domenico Menozzi, direttore di Unifidi, ricordando che nel 2011 il sistema dei quattro Confidi ha deliberato la concessione di un miliardo e 629 milioni di euro, un miliardo e 322 milioni dei quali erogati. Significativo l'intervento della Regione, come testimoniano i numeri (al 31 marzo) del Fondo di cogaranzia: 53 milioni di euro di dotazione, 10.791 operazioni, 572 milioni e 676.196 euro di volume di garanzie ed un importo dei finanziamenti pari ad un miliardo e 133 milioni di euro.

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