giovedì 21 giugno 2012

Berlusconi (sì, proprio lui! quello che ha rovinato l'Italia) propone di uscire dall'euro! Quest'uomo continua a far danni... Ecco cosa succederebbe se si tornasse alla lira

Le baggianate di Berlusconi non vedono fine. Non contento dei disastri che ha provocato all'Italia con il suo governo, ha ripreso a sparare baggianate nel disperato tentativo di recuperare consenso per se e per il suo partito. L'ultima, in ordine di tempo, è quella di far uscire l'Italia dall'euro per ritornare alla lira. Così... come se nulla fosse.
Ma cosa succederebbe se l'Italia abbandonasse la moneta unica europea?

1 - CORSA AGLI SPORTELLI
Ne vedremmo, di file agli sportelli di banche e poste. Il primo pavloviano riflesso di chiunque sarebbe quello di andare ad azzerare i propri conti per trasferire gli euro risparmiati nelle banche di paesi che non aderiscono. Il premio Nobel Paul Krugman, in un articolo di qualche tempo fa, ha immaginato la fine dell'Euro tout court, e ha ipotizzato una fuga dei correntisti in Germania. In uno scenario in cui l'Euro resistesse all'uscita dell'Italia, è probabile che molti porterebbero i propri soldi in Svizzera. Questa fuga ha una spiegazione logica: la lira andrebbe immediatamente incontro a una svalutazione (vedi punto successivo).
2 - SVALUTAZIONE DELLA LIRA
E' probabile che nel momento in cui si scegliesse di ripassare al vecchio conio, la lira tornerebbe al valore che aveva nel momento del passaggio all'euro, e cioè 1 euro=1936,27. Ma basterebbe aspettare la riapertura delle borse per vedere la propria moneta crollare sui mercati. La simulazione fatta qualche tempo fa della banca d'affari svizzera Ubs parla del 50% come minimo. L'effetto positivo è che le esportazioni ne guadagnerebbero – ma occhio alle contromisure degli altri Paesi illustrate al Punto 3. L'effetto negativo è che verremmo totalmente strangolati dai prezzi di materie prime che l'Italia non possiede (vedi alla voce petrolio).
3 - PREZZI E INFLAZIONE ALLE STELLE
Per quanto riguarda le esportazioni, l'illusione che i prodotti italiani possano essere venduti di più grazie all'abbassamento dei loro prezzi è immediatamente frenata dal fatto che - come suggeriscono le simulazioni di Ubs - i Paesi del nord Europa che non aderiscono alla moneta unica imporrebbero subito accise di dogana di almeno il 50%. A tutto ciò si aggiunge il fatto che i prezzi di benzina, gas ed elettricità schizzerebbero alle stelle. E questo per il semplice motivo che l'Italia importa energia (petrolio in primis) dagli altri Paesi.
4 - STANGATA SUI MUTUI
Molto dipende dal tipo di mutuo. La differenza da fare è tra il tasso fisso e quello variabile. Nel primo caso formalmente non cambia nulla, salvo il fatto che la riconversione contestuale degli stipendi dopo il passaggio alla lira e l'aumento dell'inflazione renderebbe anche i mutui a tasso fisso una spesa altamente incisiva su un reddito con meno potere d'acquisto rispetto a prima. Nel secondo caso si profila l’abbandono dell’Euribor. L'Euribor è il tasso a breve sull’euro, che verrebbe sostituito da un tasso corrispondente alla lira, con un conseguente aumento delle rate mensili da pagare, fino al raddoppio.
5 - EFFETTI SULL'EURO, I COSTI PER I CITTADINI
Per molti osservatori è plausibile che un'uscita dell'Italia dalla zona euro causarebbe il fallimento della stessa moneta unica. Secondo le stime della banca d'affari svizzera, il collasso dell'euro costerebbe circa 10mila euro l'anno per almeno un decennio per ogni cittadino italiano (neonati compresi).

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