giovedì 6 settembre 2012

Il turismo a Casola e in collina nell'epoca della 'crisi economica'. Intervista a Filippo Olivucci

Intervista a Filippo Olivucci (Istruttore direttivo dell'Ufficio associato del Turismo dell'Unione della Romagna Faentina - Direzione "Terre di Faenza")

Che bilancio trai delle manifestazioni che si sono svolte nella prima parte dell’anno nei Comuni della collina faentina?
La qualità delle manifestazioni nel nostro territorio è di alto livello, soprattutto quando gli eventi si riferiscono a produzioni tipiche di nicchia (Scalogno IGP, Erbe Officinali, Olio DOP, ecc.), a prodotti artiginali di alta qualità (si pensi al caso eclatante delle caramiche artistiche faentine e alla manifestazione Argillà) e a rievocazioni storiche imperniate sulle tradizioni locali (Lom a Merz, Festa di Primavera, Palio del Niballo, ecc.). La variabile meteo ha influito positivamente sull'afflusso a questi eventi durante il perido primaverile ed estivo: pertanto il bilancio, benchè non ci siano numeri "ufficiali" disponibili sugli eventi non a pagamento, è sicuramente positivo.
In particolare, che valutazione dai della 30ma edizione di “Casola è una favola”?
Da alcuni anni è attiva una sinergia fattiva tra diversi enti (Regione, Provincia, Comune, Società di Area) per l'ottimale organizzazione e promozione della manifestazione. La manifestazione è cresciuta di spessore, sia a livello culturale che di coinvoglimento degli operatori e dei cittadini casolani, grazie alla preziosissima collaborazione con il Teatro del Drago e la Pro Loco di Casola Valsenio : la "Festa dei Racconti Dimenticati", quest'anno proposta in diversi week end tra luglio ed agosto, è stata la punta di diamante di un percorso intrapreso da alcuni anni per rendere "Casola è una Favola" uno degli eventi più importanti del cartellone estivo comprensoriale.

I prossimi appuntamenti – a Casola - sono la Festa del Marrone e, a seguire, la grande Festa dei Frutti Dimenticati. Cosa si prevede per la loro promozione?
L'ufficio stampa di Terre di Faenza è attivo già da alcuni mesi per promuovere l'evento sui canali stampa nazionali ed in particolare su quei media che si occupano di turismo enogastronomico. Sono stati inoltre predisposti pacchetti turistici ad hoc e promossi attraverso diversi canali (workshop, fiere, web), anche in lingua inglese, per la fruizione dei due eventi da parte di un pubblico sempre più ampio. Naturalmente l'apporto organizzativo della Pro Loco di Casola Valsenio e la promozione sulle testate locali sono aspetti strategici per una buona riuscita delle manifestazioni in termini di flussi turistici ed escursionistici.

Sono di questi giorni i dati del turismo in provincia, nel faentino e in collina, che rilevano, a luglio, una pesante contrazione di arrivi e presenze. Come giudichi questi dati e la condizione del settore turistico nella collina faentina e, in particolare, a Casola?
I dati dei primi sette mesi mettono in luce, sia sul nostro comprensorio, sia sull'intera Provincia, ma anche a livello nazionale, quanto sia difficile questa congiuntura dal punto di vista economico. Casola Valsenio, in riferimento agli arrivi (n. di check-in) e delle presenze (n. di pernottamenti), ha numeri abbastanza limitati, nell'ordine dei 2.000 arrivi e 4.500 presenze all'anno: è chiaro che un'analisi su numeri assoluti limitati risulta più precisa nel medio-lungo periodo. Pertanto, prima di affermare che i dati avranno un segno meno nel 2012, attenderei il computo finale alla fine dell'anno. In ogni caso è indubbio che la contrazione generale dei consumi avrà un peso sul dato complessivo, pur essendo il segmento ricettivo casolano (in particolare gli agriturismi) molto forte a livello di appeal sul mercato nazionale di prossimità e sul centro-nord Europa.

Infine, una domanda sulla tua esperienza nell’Ufficio turistico associato e in Società di Area. Come giudichi il lavoro fin qui svolto? E – pur nelle grandi difficoltà in cui si è costretti a operare – a quali azioni si sta lavorando?
Considero questa esperienza molto positivamente a livello di formazione professionale ed umana. Svolgo in un qualche modo, la funzione di facilitatore e filtro nelle relazioni tra gli operatori locali dell'offerta e la domanda che proviene dall'esterno: un lavoro difficile per il quale mi accorgo sempre di più, col passare del tempo, quanto le nostre "mappe cognitive" a volte non corrispondano con le esigenze reali dei turisti e del mercato. Riuscire a colmare questo gap è probabilmente l'azione più importante a livello promozionale che una società di promocommercializzazione turistica deve compiere.

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