domenica 10 febbraio 2013

Bilancio europeo: un accordo che non ci piace

di Sandro Gozi (Deputato PD)

Criticare l'accordo raggiunto sul bilancio europeo non significa affatto fare propaganda elettorale. Col nuovo bilancio si potrà fare molto meno proprio nel momento in cui tanti invocano più Europa, proprio come hanno ricordato Bersani e altri leader europei ieri a Torino. Stiamo parlando di decisioni che varranno per i prossimi sette anni e che tolgono all'Europa gli strumenti per realizzare le sue ambizioni. Per l'Europa è una netta sconfitta. Cresce in particolare lo spread tra obiettivi e risorse per realizzarli: si pensi in particolare alla ricerca, all'innovazione ma anche al ruolo dell'Europa nel mondo e alla necessità di promuovere una cittadinanza "europea".

Con questo bilancio, costruire un'Europa politica e più vicina alle esigenze dei cittadini è ancora più difficile. E' stata una grande prova di ipocrisia collettiva da parte dei capi di stato e di governo, che fanno credere alle rispettive opinioni pubbliche di avere ottenuto grandi vittorie mentre è l'Europa, e quindi tutti gli europei, ad aver perso.
Per l'Italia è una semplice limitazione del danno, soprattuto in riferimento al disastroso negoziato di Berlusconi nel 2005. Ma questo non può bastare a darne un giudizio positivo. Noi speriamo che il parlamento europeo riuscirà a modificare il bilancio: in particolare renderlo più flessibile e lasciar aperta la possibilità di aumentarlo nella nuova legislatura europea.

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