lunedì 17 giugno 2013

Ecco il "decreto del fare": le prime misure per ripartire

Il Consiglio dei Ministri ha approvato due provvedimenti: il primo è un decreto legge sulle semplificazioni che recupera alcune misure già messe nero su bianco dal governo Monti. Il secondo è il cosiddetto “decreto del fare”.
Sono affidati a una successiva decisione temi altrettanto importanti, come il rinvio dell’aumento dell’Iva e la rimodulazione dell’Imu sulla prima casa, le norme per combattere la disoccupazione giovanile e il piano carceri.
Vediamo nel dettaglio tutte le misure:
IMPRESE 
E’ qui che si concentrano le maggiori attenzioni del governo. E’ previsto il raddoppio del Fondo di garanzia per il credito alle piccole e medie imprese, mentre la Cassa depositi e prestiti metterà a disposizione 5 miliardi di euro a tasso agevolato: “Il Fondo ha risorse sufficienti per tutto l’anno, ma è già previsto un cospicuo rifinanziamento che consentirà di attivare credito aggiuntivo per circa 50 miliardi” ha spiegato il ministro Zanonato (PD). Non solo: “Riattiveremo un canale di finanza agevolata (al tasso del 2,7%)  a favore di quelle imprese che intendono rinnovare i processi produttivi, acquistando nuovi macchinari, fino a 2 milioni di investimenti per azienda” ha aggiunto il ministro. Previsto infine il rifinanziamento dei contratti di sviluppo per i progetti del Centro Nord: sbloccati 150 milioni di euro per circa 20 progetti di investimento in nuove attività produttive.
SICUREZZA 
Previsti minori adempimenti per tutte le attività considerate a basso rischio, come le prestazioni di breve durata e quelle che impiegano poche persone. Semplificazione in arrivo per le comunicazioni di inizio attività. Formato elettronico obbligatorio per il Durc, documento unico di regolarità contributiva che varrà 180 giorni.
EQUITALIA 
Obiettivo primario è allentare la pressione. Nel pacchetto approvato, si dà attuazione a ciò che è già stato approvato dalla Commissione Finanze della Camera poco meno di un mese fa. La mozione votata alla unanimità impegnava il governo ad escludere la pignorabilità e le ipoteche sulla prima casa se questa costituisce l’unico bene a disposizione; dilazionare i pagamenti in più rate e sospensione dei pagamenti per sei mesi in caso di accertate difficoltà economiche (chi salda un debito a rate decadrà dalla rateizzazione solo se le rate non pagate arrivano a otto; oggi si fermano a due). Il numero totale delle rate possibili sale da 72 a 120 e si interviene solo per ‘soglie’ superiori a 120.000 euro. Il pignoramento dei capannoni delle imprese, inoltre, sarà limitato a un quinto del loro valore.
CANTIERI
Tanti i soldi messi sul piatto: si tratta di 3 miliardi. Sottratti momentaneamente a opere per cui erano stati stanziati ma che sono ferme (…come TAV, ponte sullo stretto, terzo valico Milano-Genova). Subito 1 miliardo e 300 milioni di euro per i cantieri già programmati; poi 600 milioni per le nuove opere sulla rete ferroviaria; 300 milioni per le attività di manutenzione, altri 300 per la messa in sicurezza delle scuole, tema scottante (solo 1 edificio su 4 è a norma).
Ulteriori 100 milioni saranno messi a disposizione del ‘progetto campanili’, interventi edilizi compresi tra 500.000 e 1 milione di euro, nei 6 mila comuni italiani al di sotto dei 5 mila abitanti.
Si è parlato anche di sostenibilità: previsto un disegno di legge per il contenimento del consumo del suolo e il riuso del suolo edificato.
Il bonus fiscale per le ristrutturazioni (50%) è esteso anche alle demolizioni e ricostruzioni di stabili, con l’esclusione dei centri storici vincolati
BOLLETTE
Boccata di ossigeno per le famiglie italiane. In arrivo un taglio al costo delle bollette energetiche, grazie alla cancellazione di alcuni oneri e di vecchie rendite. L’operazione vale 550 milioni di euro di risparmio annuo per imprese e famiglie.
E’ prevista anche la revisione del sistema degli incentivi alle energie rinnovabili, per venire incontro alle esigenze dei cittadini ma anche delle imprese che si trovano a produrre a costi energetici non competitivi rispetto agli altri paese europei.
AMMINISTRAZIONE, DIGITALIZZAZIONE
Stop ai ritardi: se un ufficio pubblico non rispetterà i tempi fissati per la chiusura di un procedimento amministrativo, dovrà pagare al diretto interessato 50 euro per ogni giorni di ritardo (tetto massimo 4.000 euro).  Nome in codice, “indennizzo per il mero ritardo”.
Riparte l’”agenda digitale”, sotto la guida diretta della Presidenza del Consiglio. Sul fronte delle semplificazioni e  delle novità digitali viene estesa a tutta Italia la cosiddetta “zona a burocrazia zero”. Ciò comporta che il cittadino , contestualmente al nuovo documento digitale – che ingloberà carta d’identità, codice fiscale e tessera sanitaria – potrà chiedere anche un ‘domicilio elettronico’ , una casella di posta dedicata al dialogo con la pubblica amministrazione.
Il decreto contiene anche nuove norme sull’inizio attività in edilizia.
CERTIFICATI  
Addio al vecchio certificato di “sana e robusta costituzione”. Obbligo di procedura online per i certificati medici di gravidanza e parto. Cancellata la visita obbligatoria di controllo prima del rientro al lavoro. Abolito il requisito della specializzazione per l’accesso degli odontoiatri al servizio sanitario nazionale.
CITTADINANZA 
Lo ius soli non sembra più una chimera. Diventerà più facile acquisire la cittadinanza italiana per chi è nato in Italia da genitori stranieri. Al compimento della maggiore età, la cittadinanza italiana sarà maturata anche in caso di “eventuali inadempimenti amministrativi”: per averne diritto, basteranno i certificati medici e scolastici.
Restando in tema, previsti sussidi per i giovani con un percorso di studio eccellente nella scuola superiore, che potranno ottenere una borsa di mobilità.
GIUSTIZIA
Un milione di pendenze in meno in 5 anni. Per snellire l’enorme arretrato della giustizia civile, che scoraggia gli investimenti e ingolfa i tribunali, viene ripristinata la mediazione obbligatoria, che permette di evitare aule e giudici e di risolvere le controversie con un più rapido accordo tra le parti, favorito da un professionista qualificato.
Tra le misure ‘anti-ingolfamento’ anche l’inserimento dei meritevoli neolaureati in giurisprudenza con stage presso tribunali e Corti d’appello per smaltire le pratiche arretrate. Si istituiscono inoltre 30 assistenti di studio nelle sezioni civili della Cassazione. Viene rivista la norma del ‘concordato in bianco’ per impedire abusi.

Nessun commento: