mercoledì 18 settembre 2013

Il "raddrizzamento" della Concordia è "made in Ravenna"

C'è un'azienda ravennate tra i protagonisti dello straordinario intervento di recupero e raddrizzamento del gigantesco relitto della "Concordia" (114 mila tonnellate di peso per 290 metri di lunghezza), adagiato su un fianco all'isola del Giglio, dopo il naufragio di 20 mesi fa. L'azienda è la Micoperi che, insieme alla statunitense Titan, ha lavorato al delicato e complesso intervento di raddrizzamento, mai tentato prima e conclusosi con esito positivo.
E' inoltre opera di un'altra ditta ravennate, la Rosetti, la realizzazione di due delle tre piattaforme collocate come falso-fondale sotto la chiglia della nave, mentre numerose piccole aziende dell’indotto ravennate hanno lavorato a parti di carpenteria e impianti elettrici. 
Nell'aprile 2012 il piano del consorzio Titan-Micoperi (basato sull'installazione di piattaforme simili a quelle costruite per l'industria dell'oil & gas) vince l'appalto per il recupero della Concordia bandito da Costa Crociere. Il Comitato tecnico di valutazione lo giudica il migliore dal punto di vista della sicurezza, dell'impatto ambientale e della salvaguardia delle attività turistiche. Le operazioni preparatorie, dalla stabilizzazione del relitto alla preparazione del falso fondale dove poggerà dopo il ribaltamento, iniziano subito, a ritmi serrati. E già lo scorso anno i ricavi della Micoperi schizzano a 258 milioni dai 71 del 2011. I costi, beninteso, vanno di pari passo, per cui l'utile si ferma a 8 milioni. Niente dividendi, comunque: resta tutto in azienda.
Il 16 settembre 2013 i trentasei martinetti idraulici agganciati da un lato ai cassoni montati sul fianco emerso della nave e dall'altro alla piattaforma subacquea sono stati messi in tensione ed hanno iniziato la rotazione dello scafo, che si è completata con successo alle 4 del mattino del giorno successivo (17 settembre). Nei prossimi 40 giorni il relitto verrà fatto galleggiare per essere poi trainato probabilmente nel porto di Piombino, dove sarà smantellato.
I prossimi interventi consisteranno nell'applicazione sul lato emerso della nave di altri 4 "cassoni" a forma di parallelepipedo - tutti realizzati da Fincantieri - e dei 15 da posizionare sul lato finora sommerso, per un totale di 30 cassoni, e dei due blister tank, cassoni speciali che avvolgono la prua. Tutti utili per rimettere in asse la nave e per tornare a farla galleggiare nei prossimi mesi:lo spostamento dal Giglio è previsto per maggio-giugno 2014.

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