giovedì 23 gennaio 2014

Sulla riforma ospedaliera

di Giacomo Giacometti

Il Partito Democratico casolano con lodevole tempestività organizza una serata di informazione e discussione sulle grandi novità che investono da subito la Sanità  nel territorio ravennate e romagnolo .
Alla serata saranno presenti personalità  politiche della provincia e amministratori locali .
La riorganizzazione degli Ospedali della nostra Provincia e la costituzione di una  unica AUSL romagnola sono gli argomenti in discussione che ci riguardano da vicino sui quali è importante cercare di capirci di più .
Intendo esprimere alcune domande  solo in riferimento alla riorganizzazione ospedaliera che è  in fase avanzata nei tre nosocomi ravennati.
Della AUSL ROMAGNOLA ci sarà modo e tempo per rifletterci in seguito.
Porre degli interrogativi, esprimere delle perplessità, non vuole essere un rifiuto delle ragioni che portano a queste scelte importanti, Cercare di capirne gli effetti e porsi delle domande lo ritengo doveroso. La Sanità è un tema molto delicato per il quale ogni cittadino è sensibile. E' dunque fondamentale avere chiara la novità cui si va incontro e quali potranno essere gli effetti sui servizi erogati.
Una riforma non è mai neutra nei suoi risultati e finisce sempre per produrre un impatto sulla gente.
C'è una prima domanda da porsi: perchè si è proceduto nella riorganizzazione Ospedaliera alla AUSL di Ravenna anticipando  quella che potrà o dovrà esserci in un futuro prossimo conseguente all'avvio della AUSL romagnola? Era proprio così urgente procedere  con la conseguente riduzione dei posti letto nei tre nosocomi di Ravenna, Lugo e Faenza? Era proprio così impellente ricondurre  da subito la spesa nei parametri regionali?
La previsione programmatica era contenuta nel PAL 2010-2012, quando non si parlava ancora di AUSL romagnola. Poi i tempi si sono allungati fino alla vigilia di un molto più radicale assetto della medicina romagnola, compresa quella ospedaliera. 
Non si corre dunque il rischio di dovere ristrutturare e riorganizzare ancora nella nuova AUSL creando così difficoltà aggiuntive?
Si sente dire che avendo proceduto in anticipo si rende certo il mantenimento degli Ospedali di Lugo e Faenza. Speriamo sia vero.
Un altro aspetto che desta perplessità, è la pur auspicata ed utile valorizzazione  della medicina di base e la istituzione delle Case della Salute. E' già perlomeno un lustro che se ne parla. Questo tempo, da quello che si sa, ha avuto sempre al centro una lunga discussione con il personale, compresi i medici  di base che aderiscono alla riforma se avranno salvaguardata la natura del loro rapporto professionale. Mai è maturato un modello da portare ad esempio.
Valorizzare la medicina sul territorio istituendo le “Case della Salute”  è molto importante ma sarebbe stato più logico poterlo fare in contemporanea con il doloroso taglio dei posti letto Ospedalieri. Mantenere l'incertezza dei tempi di realizzazione non è la medicina migliore per rendere efficace una riforma.
Sempre a proposito della riorganizzazione ospedaliera e della specialistica, che ha come conseguenza anche il taglio di circa 170 posti letto e la organizzazione delle degenze nelle cosiddette 'piattaforme multifunzionali', non c'è dubbio che rappresenti un notevole risparmio di spesa che c’è da auspicare si riversi nel territorio del ravennate.
E' però opportuno che la corsa al risparmio non riconduca ad ospedali anonimi e despecializzati e la cosidetta piattaforma per l’utilizzo dei posti letto non divenga il vecchio generico e deprecato camerone di un tempo. E' altresì importante che il personale medico e paramedico sia messo nelle condizioni di affrontare le significative modifiche nella organizzazione del lavoro e mantenga la tradizionale disponibilità a farsi carico di una maggiore complessità.

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