venerdì 7 febbraio 2014

Approvato il Decreto per il Piano Carceri. Ora servono investimenti.

La Camera dei Deputati ha approvato il piano carceri, il testo ora passa al Senato. "Un altro passo avanti verso carceri più vivibili e detenzioni più dignitose. Il testo è un buon punto di equilibrio tra garanzie umanitarie ed esigenze di sicurezza", così Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia alla Camera.


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L'Aula della Camera ha approvato il piano carceri. I sì sono stati 296, 183 i no e 2 gli astenuti. Il testo ora passa al Senato. I termini di conversione scadono il 21 febbraio.
"Un altro passo avanti verso carceri più vivibili e detenzioni più dignitose", così Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia alla Camera, commenta il via libera al decreto carceri da parte dell'aula di Montecitorio.
"Credo che questo decreto, che si aggiunge agli altri interventi strutturali già approvati o in via di approvazione come la messa alla prova e la riforma del cautelare, sarà una buona carta da giocare in sede europea dopo la sentenza 'Torreggiani' per evitare la procedura di infrazione e l'esborso di vari milioni di euro.
Il testo che approda ora al Senato - sottolinea l'esponente del PD - è un buon punto di equilibrio tra garanzie umanitarie ed esigenze di sicurezza. Non c'è alcun cedimento nei confronti dei delitti gravi e di mafia, nessun indulto mascherato, nessuna liberazione automatica. Si potrà avere uno sconto di pena solo sulla base di una valutazione in concreto da parte del giudice della positiva condotta dei condannati".
Ma se il 'pacchetto' normativo fin qui definito va nella direzione giusta, ora occorre che "il governo - dice Ferranti- metta in campo anche risorse economiche: una politica carceraria seria è impensabile a costo zero. Servono investimenti per attuare un deciso piano edilizio secondo moduli e criteri avanzati, servono investimenti per potenziare numericamente e professionalmente l'organico degli agenti, degli educatori, degli psicologi, di tutte quelle figure che operano nei servizi sociali dell'esecuzione penale esterna".

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