venerdì 21 febbraio 2014

Fermiamo il massacro!

L’unica strada per garantire un futuro di democrazia e libertà all’Ucraina è e resta quella del confronto politico. Dopo l'accordo fra il presidente Viktor Ianukovich, i responsabili delle opposizioni, i rappresentanti dell'Ue e quello della Russia, oggi a Kiev alle ore 12 (le 11 in Italia) si aspetta la firma di un documento per mettere fine alla crisi politica.

L’unica strada per garantire un futuro di democrazia e libertà all’Ucraina è e resta quella del confronto politico. Dopo l'accordo fra il presidente Viktor Ianukovich, i responsabili delle opposizioni, i rappresentanti dell'Ue e quello della Russia, oggi a Kiev alle ore 12 (le 11 in Italia) si aspetta la firma di un documento per mettere fine alla crisi politica
Il presidente della Verkhovna Rada (il parlamento ucraino), Volodimir Ribak, ha firmato la risoluzione con cui ieri sera, nel tentativo di dare un segnale di pacificazione, l'organo legislativo ha condannato l'uso della forza contro i manifestanti e ha proibito le "operazioni antiterrorismo" annunciate in precedenza dai servizi segreti.
È rivolta contro Viktor Yanukovich nel parlamento ucraino. Dopo le violenze con decine e decine di morti a Kiev, già 12 deputati del Partito delle Regioni (che fa capo al presidente ucraino) hanno abbandonato la formazione governativa e stamattina l`assemblea ha votato una risoluzione che condanna le violenze nei confronti dei manifestanti e mette al bando le operazioni "Antiterrorismo", in pratica chiedendo alla polizia di non utilizzare più le armi nei confronti degli insorti. Una decisione presa da 236 su 238 deputati presenti: praticamente l'unanimità, ma in assenza della compagine governativa, che da ieri continua a perdere pezzi. Il presidente dell'emiciclo, Volodymyr Rybak, ha poi firmato la risoluzione.
La firma di un documento per mettere fine alla crisi politica in Ucraina è prevista alle 12 (le 11 in Italia) nel palazzo presidenziale a Kiev. Lo fa sapere la presidenza in una nota che conferma, senza per ora fornire dettagli, il raggiungimento di un accordo fra il presidente Viktor Ianukovich, i responsabili delle opposizioni, i rappresentanti dell'Ue e quello della Russia. L'intesa sarebbe giunta dopo colloqui-fiume andati avanti per tutta la notte, all'indomani del bagno di sangue di piazza Maidan.
Per Federica Mogherini, responsabile PD Europa e Affari Internazionali, “il drammatico aumentare di morti e feriti per le strade di Kiev è una tragedia che l’Unione Europea ha il dovere di fermare. Ci auguriamo che la missione dei tre ministri degli esteri che per conto dell’Alto Rappresentante Ashton stanno incontrando in queste ore le forze di opposizione ed i rappresentanti del governo, e le decisioni assunte dal Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea riunito in queste ore a Bruxelles, portino a fermare le violenze, a sanzionare chi ne è responsabile, a garantire assistenza umanitaria ed a riaprire quei canali di dialogo che si sono così drammaticamente interrotti. L’unica strada per garantire un futuro di democrazia e libertà all’Ucraina è e resta quella del confronto politico. Per questo è particolarmente importante la decisione assunta dai Ministri degli Esteri europei di lavorare alla ripresa di un dialogo franco e serrato con la Federazione Russa, con l’obiettivo prioritario - giustamente sottolineato dal Ministro Bonino - di evitare che il paese esploda in una guerra civile”.

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