E' ufficiale: il corteo contro il terrorismo è stato la più grande manifestazione nella storia della Francia.
Presenti oltre 50 tra capi di Stato e di governo, tra loro anche
Netanyahu e Abu Mazen. Hollande con il premier israeliano nella Grande
Sinagoga. Vertice dei ministri dell'Interno e della Difesa. Fiamme in un
giornale tedesco che ha pubblicato le vignette. Allarme bomba, in
Belgio evacuato Le Soir
La risposta di
Parigi, e del mondo, al terrorismo? La "più grande manifestazione nella
storia della Francia", annuncia il Ministero dell'Interno: almeno due
milioni di persone nelle strade della Capitale, un altro milione in
provincia e nelle altre città francesi. Più di quante salutarono
l'ingresso delle truppe alleate a Parigi durante la Seconda Guerra
Mondiale. Mentre altre migliaia di persone, nello stesso momento, si
ritrovavano a Londra, Berlino, Roma, Madrid, Venezia, Bruxelles,
Stoccolma, Atene, Beirut, Montreal, Buenos Aires, Caracas.
Parigi chiama, mondo risponde. Una piazza immensa per commemorare una
matita spezzata. Questo è stato il corteo contro il terrorismo che ha
visto sfilare prima Hollande e Sarkozy, il palestinese Abu Mazen e l'israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente ucraino Petro Poroshenko e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, il re Abdallah II di Giordania con la regina Rania e il premier turco Ahmet Davatoglu, Angela Merkel e Matteo Renzi, David Cameron e Mariano Rajoy,
oltre 50 tra capi di governo e di Stato. Dopo la marcia, Hollande entra
con Netanyahu nella Grande Sinagoga, rimasta storicamente chiusa nelle
ore della paura. Stasera, ai due capi di Stato il luogo di culto riserva
un'autentica ovazione. Alla marcia non si fa rappresentare
ufficialmente il Marocco. Perché, spiega una fonte ufficiale, durante il
corteo sarebbero state "esposte le vignette di Charlie Hebdo e le
caricature del Profeta, che noi riteniamo blasfeme". Dopo il passaggio dei leader, ecco partire la marcia del popolo. Tante, tantissime persone, così tante da rendere impossibile una stima ufficiale in tempo reale, per ricordare le vittime della strage jihadista al giornale satirico Charlie Hebdo e i poliziotti e gli ostaggi rimasti uccisi durante il raid e nei due giorni successivi. La folla è talmente immensa che la Prefettura di Parigi non riesce a fare una stima e annuncia che le cifre saranno diffuse solo in serata.
Di certo in piazza e nei viali è presente almeno un milione e mezzo di persone, forse due milioni, mentre in provincia un altro milione si fa sentire. In una cittadina del sud, Beaucaire, un migliaio di persone acclama Marine Le Pen, che si è sentita "esclusa" dalla marcia di Parigi. Che parte da Place de la Republique, compatta e stipata entro le transenne. La Prefettura aveva chiesto di non procedere verso Place de la Nation, punto di arrivo, dato che i boulevard erano tutti bloccati. Ma la marcia popolare è andata avanti e, all'arrivo della testa del corteo, con i giornalisti di Charlie Hebdo e alcuni familiari delle vittime, Place de la Nation è stata un unico boato.
Impressionante il dispiegamento di forze: duemila poliziotti e 1.350 militari schierati, cecchini sui tetti, 24 unità della riserva nazionale, 20 squadre della brigata anti crimine della polizia di Parigi, 150 agenti in borghese "incaricati della protezione delle alte personalità e della sicurezza generale".
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