lunedì 2 febbraio 2015

Arrestato 54enne: l'uomo si appostava nei pressi della caserma di Casola Valsenio per spiare i carabinieri ed era in possesso di armi da guerra

I giornali e gli organi di informazioni locali gli hanno dato un grande rilievo: i Carabinieri della stazione di Casola Valsenio nei giorni scorsi hanno arrestato un 54enne casolano che deteneva illecitamente nella sua abitazione residuati di armi da guerra nonché armi ornamentali che erano state alterate. Dall’indagine è emerso inoltre che l'uomo si appostava nei pressi della caserma per scattare foto alle auto di servizio ed agli stessi carabinieri.
L’attività investigativa ha avuto inizio dopo che i carabinieri della stazione di Casola Valsenio si sono accorti della presenza del 54enne, noto poiché già coinvolto in altre vicende di polizia, che da alcuni giorni a bordo di una Volkswagen Polo si parcheggiava nelle immediate vicinanze della caserma rimanendo nell’abitacolo apparentemente senza alcuna giustificazione. Addirittura in un’occasione aveva repentinamente messo in moto e subito era andato via appena accortosi che un carabiniere stava uscendo dalla caserma per andare a controllarlo.
Dopo aver documentato altri strani “appostamenti” di quell’autovettura, i carabinieri hanno deciso di fare luce sulle reali intenzioni di quell’uomo tenuto conto che recentemente lo stesso era stato convocato in caserma e “non aveva gradito” la notifica di una misura di prevenzione emessa nei suoi confronti dalla locale questura con la quale sostanzialmente veniva formalmente inviato a comportarsi secondo la legge.
Fermato durante un posto di controllo nel centro abitato di Casola, i carabinieri hanno notato che sul cruscotto del veicolo in uso al 54enne vi era un dispositivo di videoripresa collegato ad un monitor che consentiva sia la visione “in diretta” sia la registrazione. Invitato a spegnere il motore e mostrare i documenti, F.A aveva tentato la fuga ma un militare ha avuto la prontezza di sfilare le chiavi di accensione.
Il conducente ha allora opposto resistenza durante la perquisizione arrivando a minacciare i carabinieri dicendo loro che per quel controllo “l’avrebbero pagata cara”, al punto che si è reso necessario ammanettarlo per impedirgli ulteriori reazioni più violente. Nell’auto sono stato rinvenuti oggetti taglienti atti all’offesa (coltellini, cutter, forbici e cacciaviti) e la successiva perquisizione domiciliare ha consentito di accertare l’illecito possesso di residuati bellici: una bomba a mano tipo “ananas” nonché un bossolo di 40 mm per cannone antiaereo. Non solo: sono state rinvenute numerose repliche di spade ornamentali illecitamente detenute poiché alterate in quanto erano state affilate ed appuntite e repliche di armi da fuoco (pistole e carabine) che sono state sequestrate al fine di accertare eventuali alterazioni.
Il 54enne è stato quindi arrestato in flagranza di reato per illecita detenzione di munizioni da guerra e resistenza a pubblico ufficiale, nonché denunciato per alterazione e detenzione illecita di armi da taglio e porto illegale di oggetti atti all’offesa.
Il risvolto davvero “singolare” dell’attività dei carabinieri di Casola Valsenio è stato il rinvenimento nel telefonino di fotografie che ritraevano alcuni carabinieri in servizio nella stazione del paese. Inoltre nella memoria di alcune macchine fotografiche digitali che aveva in casa vi erano anche fotografie della caserma di Casola nonché della Subaru in dotazione a quel comando, tutte foto scattate presumibilmente durante i ripetuti appostamenti che nei giorni scorsi erano stati notati dai carabinieri. Il rinvenimento di questo materiale fotografico di cui non ha dato spiegazioni, ha comportato la sua denuncia in stato di libertà per “possesso ingiustificato di mezzi di spionaggio” atteso che la legge non consente il possesso ingiustificato di fotografie riguardanti luoghi militari e di pubblica sicurezza.
Sono ancora in corso ulteriori accertamenti anche sul sistema di video-registrazione installato nella sua auto che è sotto sequestro dal giorno del suo arresto al fine di chiarirne le finalità.
L’attività è stata coordinata dal pubblico ministero dott.ssa Angela Scorza della Procura della Repubblica di Ravenna.
L’arrestato, che in un primo tempo era stato associato alla casa circondariale di Ravenna, dopo la convalida del gip dott. Piervittorio Farinella è stato scarcerato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Davanti al giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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