sabato 21 febbraio 2015

Taddei: "Ora più lavoro, i derby ideologici fanno male alle fasce deboli"

Intervista a Filippo Taddei, Responsabile Economia e Lavoro PD. (Avvenire, 20 febbraio 2015)

«No, non c`è nessuna contraddizione tra il rapporto Ocse che ci incoraggia ad andare avanti sulle riforme e i dati di Caritas e Istat sulla povertà. Il tema è lo stesso: l`equilibratore sociale che può rimuovere le diseguaglianze si chiama "lavoro". Qualsiasi politica sociale è inutile se non c`è lavoro sicuro e di buona qualità. Chi preferisce fare derby ideologici sull`articolo 18 o sui licenziamenti collettivi o su altri singoli aspetti del Jobs act sta giocando una partita pericolosa sulla pelle dei più deboli». Filippo Taddei, responsabile economico del Pd (sotto scorta da mesi per il suo ruolo a favore dei nuovi contratti a tutele crescenti), ha appena concluso una giornata di lavoro per consegnare a Renzi le possibili soluzioni sui punti ancora in sospeso della riforma del lavoro: «Deciderà Matteo all`ultimo minuto, come sempre...».

Ci spieghi come le misure che il governo approverà domani aiuteranno a combattere la povertà...

«Mi permetta di fare il tecnico, poi le rispondo: tutte le ultime rilevazioni semestrali sui nuovi contratti di lavoro attivati dimostrano che il 15 per cento sono a tempo indeterminato, il resto sono collaborazioni ultraprecarie. Con la riforma riusciremo a sovvertire questo dato in modo imponente. Nella vita reale, vuol dire che un giovane di 30 anni che rinvia continuamente il matrimonio e l`acquisto di una casa si vedrà proposto non il solito co.co.pro., ma un contratto stabile con prospettive nel tempo. Potrà chiedere il mutuo alla banca, e gli verrà accordato».

Sicuro? La maggiore facilità di licenziamento non rende tutto fragile?
«Il rapporto di lavoro non è più indissolubile, è un dato di fatto che è sotto gli occhi di qualsiasi famiglia. La differenza è che noi non ci rassegniamo e rafforziamo le tutele per chi perde il posto. Passiamo a 24 mesi di Naspi (il nuovo sussidio universale di disoccupazione), non abbandoniamo chi resta a casa. E c`è un istituto che nessuno ha notato sulla stampa, l`Asdi, l`assegno speciale per i redditi più bassi, per chi ha carichi familiari e chi è in età vicina alla pensione: sarà un ulteriore sussidio che scatta dopo la Naspi, ed è rivolto proprio ai più fragili, a chi oggi rischia di scivolare nella povertà».

Tutto ciò funziona se gli imprenditori investono...

«È chiaro. Però da domani - oggi, ndr - scatta una fase nuova. L`imprenditore che dice "io non assumo perché non ho certezze" perde tutti gli alibi».

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