sabato 21 febbraio 2015

Prende il via la nuova indennità di disoccupazione. Si chiama NASPI, Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego

Con il secondo decreto sul Jobs Act è stato dato il là alla nuova indennità di disoccupazione, che andrà a sostituire l’Aspi, l’assicurazione sociale per l’impiego introdotta con la riforma Fornero del 2012.
Il nuovo nome della prestazione sarà proprio Naspi, ossia Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, e sarà rivolto a tutti i lavoratori dipendenti, esclusi quelli del pubblico impiego assunti a tempo indeterminato e degli operai agricoli anch’essi a tempo indeterminato.

Requisiti e modalità di accesso alla nuova Aspi
Come specifica il decreto approvato dal governo, la NASpI è riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che presentino congiuntamente i seguenti requisiti:
•    Si trovino in stato di disoccupazione
•    Possano far valere, nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione
•    Possano far valere diciotto giornate di lavoro effettivo o equivalenti, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione
Sono inclusi alla prestazione anche quei lavoratori che abbiano rassegnato le dimissioni per giusta causa e nei casi di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.

Come si calcola la Naspi dopo il Jobs Act
Per definire l’ammontare dell’indennità di disoccupazione che ha preso il posto della vecchia Aspi, introdotta con la legge Fornero del luglio 2012, bisogna rapportarsi alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni utili, comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il numero 4,33.
Comunque, qualora la retribuzione resti pari o al di sotto dei 1195 euro al mese per il 2015, l’indennità coincide con il 75% dello stipendio, che può crescere di un ulteriore 25 percento del differenziale tra retribuzione mensile e importo riconosciuto, se la retribuzione va al di sopra della soglia individuata.

Quanto dura la Naspi
La riscossione della Naspi avverrà con cadenza mensile, per un numero di settimane che corrisponde alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Non vengono considerati, nello stabilire il lasso di tempo coperto dall’indennità, eventuali periodi di altre erogazioni simili.

Come fare domanda
La richiesta di accesso alla prestazione Naspi va presentata all’Inps per via telematica, entro il sessantottesimo giorno di cessazione del rapporto di lavoro e spetta a decorrere dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda.
Da maggio, arriva l’Asdi

Il 1 maggio 2015 vedrà la luce l’Asdi, l’Assegno di disoccupazione, in via sperimentale per l’anno 2015.
La sua funzione è fornire un sostegno a quanti abbiano esaurito la Naspi per tutta la sua durata e si ritrovino ancora senza lavoro e in gravi difficoltà economiche. L’Asdi sarà erogato per una durata massima di sei mesi e sarà pari al 75% dell’ultimo trattamento percepito ai fini della Naspi. Le risorse per finanziare la misura verranno da uno specifico fondo istituito nello stato di previsione del ministero del Lavoro: la sua dotazione è pari a 300 milioni di euro nel 2015. Il sostegno economico sarà condizionato all’adesione ad un progetto personalizzato redatto dai competenti servizi per l’impiego.

Dis-coll
La Dis-coll è un’altra misura varata in via sperimentale per il 2015, che interessa i nuovi eventi di disoccupazione dal 1 gennaio 2015 e sino al 31 dicembre 2015: sarà riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi e a progetto, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata, non pensionati e privi di partita Iva. L’assegno sarà erogato a quanti possano far valere almeno tre mesi di contribuzione dal primo gennaio dell’anno solare precedente. La Dis-coll sarà pari al 75 per cento del reddito percepito nei casi in cui sia pari o inferiore nel 2015 all’importo di 1195 euro mensili, una cifra che poi sarà annualmente rivalutata. Nei casi in cui il reddito sia superiore, l’indennità cresce, ma senza superare l’importo massimo mensile di 1300 euro nel 2015. La Dis-coll durerà per un numero di mesi pari alla metà dei mesi di contribuzione presenti nel periodo che va dal primo gennaio dell’anno solare precedente l’evento di cessazione del lavoro al predetto evento.

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