domenica 10 maggio 2015

Agricoltura, via libera dall'Europa al Piano di sviluppo rurale 2014-2020

Le immagini provengono dall'archivio fotografico dell'Agenzia di informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna
E' stato presentato alla stampa dal presidente Stefano Bonaccini e dall'assessore all'Agricoltura Simona Caselli, il Piano di sviluppo rurale 2014-2020 che ha avuto il via libera dall'Unione Europea. A sancire l’ok dell’Europa al Programma che sosterrà l’agricoltura emiliano-romagnola nei prossimi sette anni, è arrivata oggi la “comfort letter” della Direzione generale agricoltura dell’Unione europea, alla quale seguirà a maggio l’approvazione formale, dopo l’adozione del nuovo Quadro finanziario europeo.
I fondi destinati all'Emilia-Romagna sono 1 miliardo e 190 milioni di euro (cui si aggiungono i fondi FESR e FSE per complessivi 2.5 miliardi di euro). Si tratta della dotazione più alta delle ultime programmazioni e tra tutte le Regioni del nord Italia. “Una grande opportunità - ha affermato il presidente Stefano Bonaccini - e nell'anno dell'Expo questo PSR vale doppio. La priorità delle priorità per noi è il lavoro: l'agricoltura, l'agroindustria e l'agroalimentare sono filiere che, opportunamente sostenute, potranno creare nuova e buona occupazione nei prossimi anni".


Il Piano in sintesi
L’agricoltura come volano di uno sviluppo di qualità e sostenibile per un intero territorio: nasce con questo obiettivo il Programma regionale di sviluppo 2014-2020 della Regione.
Gli obiettivi su cui si è scelto di puntare sono competitività, ambiente, giovani e lavoro, banda larga e ultralarga, sviluppo dei territori di montagna e delle zone rurali più fragili.
Il testo del Psr è il frutto di un’ampia consultazione con il mondo agricolo, con incontri che hanno coinvolto oltre mille persone, tra rappresentanti delle associazioni agricole, istituzioni e portatori di interesse.
Rispetto a quello precedente (2007-2013) si registra un aumento della spesa pubblica di 131 milioni di euro e, per quanto riguarda il cofinanziamento regionale, di 100 milioni: la Regione raddoppia le risorse dal proprio bilancio per i prossimi sette anni.

Competitività delle imprese e incentivi ai giovani agricoltori
Oltre il 43,4% del totale dei finanziamenti, pari a 515,7 milioni di euro, è destinato a sostenere la competitività, a stabilizzare e aumentare la redditività delle imprese agricole,elemento fondamentale perché un’agricoltura possa definirsi sostenibile. Tali risorse pubbliche consentiranno di sostenere interventi per una spesa totale pubblico-privato di oltre 972 milioni di euro.
Le azioni si concentreranno prevalentemente sull’ammodernamento dei processi produttivi, il sostegno alle produzioni di qualità, la diversificazione dell’attività agricola. Una corsia privilegiata sarà destinata alle reti di imprese “dalla terra alla tavola” e alle forme di agricoltura organizzata, per ridurre i costi e fare sistema.
Complessivamente si prevede di finanziare 5 mila progetti di investimento.
All’interno di questa dotazione finanziaria, 128 milioni di euro sono destinati ai giovani. Chi avvierà una nuova impresa agricola potrà contare su un premio di 30 mila euro per il primo insediamento, che saliranno a 50 mila nelle zone con vincoli naturali o di altro tipo. Inoltre gli under 40 avranno una priorità di accesso in tutte le misure del nuovo Psr.

L’ambiente al centro
All’ambiente andranno 509,3 milioni di euro, il 42,8% del totale. Serviranno per ridurre l’impatto delle attività agricole, tutelare gli habitat naturali, la biodiversità, il paesaggio, migliorare la fertilità dei suoli, contrastando l’erosione di terreno agricolo, e prevenire il dissesto idrogeologico. Su 230 mila ettari verranno realizzate buone pratiche ambientali, rafforzando il biologico e la produzione integrata. Sono anche previsti interventi su oltre 6 mila ettari di superficie forestale.Verranno finanziati 1.000 progetti di investimento.

Lo sviluppo locale: banda larga e servizi
Per lo sviluppo delle comunità rurali le risorse ammontano a 139,8 milioni di euro (l’11,7% del totale). Tutti i distretti sanitari della montagna avranno almeno un Polo socio-assistenziale; tutte le scuole e alcune istituzioni culturali avranno accesso a internet e strumentazioni telematiche.
In particolare il programma Leader (interventi per promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree rurali più fragili gestiti dai Gal, forme di partenariato miste pubblico-privato), avrà a disposizione 66,4 milioni di euro.
Le aree rurali e appenniniche potranno contare, inoltre, su 51,5 milioni di euro destinati all’implementazione della banda larga e ultralarga (di cui 49,5 per la fibra e la rete e 2 milioni per la creazione di servizi).

Le priorità trasversali: la montagna…
Alcune priorità (montagna, conoscenza e innovazione) sono trasversali alle varie misure, pertanto ad esse sono riservati finanziamenti compresi nelle macro-aree precedenti. In particolare, per contrastare il dissesto idrogeologico e l’abbandono dei campi (nel decennio 2000-2010 la superficie agricola in montagna è diminuita del 21%) il Psr mette al centro la montagna, cui si stima andrà il 38% di tutte le risorse, con 16 operazioni dedicate, una priorità trasversale in tutti gli interventi e l’80% delle risorse Leader.

…e l’innovazione
93 milioni sono destinati ad interventi di formazione e informazione; sostegno ad attività di consulenza alle imprese agricole; messa a punto di innovazioni di processo, di prodotto e organizzative.
Infine 24,8 milioni sono riservati alle attività di supporto per l’attuazione del programma, allo sviluppo di software e ad azioni di monitoraggio e valutazione.






 

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