lunedì 19 ottobre 2015

Legge di stabilità: cosa chiede la minoranza Dem

Roberto Speranza
Roberto Speranza: “Vogliamo solo migliorare la manovra”. Sulla legge di stabilità per il momento i toni restano bassi, in attesa delle riunioni dei gruppi di Camera e Senato

“Sulla legge di stabilità c’è un ventaglio di idee sulle quali stiamo ragionando e l’obiettivo è quello di migliorarla tenendo unito, allo stesso tempo, il nostro partito”. Roberto Speranza torna a parlare della manovra licenziata la scorsa settimana dal consiglio dei ministri e in qualche modo ammorbidisce le voci circolate in queste ultime ore su una eventuale nuova guerra parlamentare interna al PD. Voci che spingono lo stesso Matteo Renzi, intervistato stasera dal Tg5, a paragonare la minoranza dem a Totò: “Si oppone a prescindere. Tra un po’ mi aspetto una dura opposizione anche sul colore delle mie cravatte”. E dopo aver elencato alcuni principi della manovra come “cose che il PD ha chiesto per anni”, chiosa: “Ora che le facciamo c’è chi passa il tempo a lamentarsi. Ce ne faremo una ragione”.

Speranza, raggiunto da Unità.tv, usa però toni morbidi: “Il fatto che ci sia una riunione dei gruppi di Camera e Senato è un importante passo in avanti per confrontarci, discutere e trovare una sintesi. Ci confrontiamo – aggiunge – per fare in modo che le nostre critiche possano di fatto migliorare la manovra”.

D’altra parte il testo della legge di stabilità ancora non è nelle mani della minoranza e il lavoro emendativo è quindi in fase embrionale. Proprio domani la sinistra dem si riunirà per mettere a punto la propria strategia e provare a redigere un documento condiviso. Ma la prima vera occasione per confrontarsi con i propri compagni di partito sarà l’assemblea dei gruppi del PD di Camera e Senato: è da lì che si partirà per la definizione delle proposte emendative.

Sebbene la minoranza apprezzi l’idea della legge di stabilità sul contrasto alla povertà e l’attenzione legata al sociale (il fatto che il governo aumenti e renda permanente il "fondo per la non autosufficienza"), c’è una serie di misure che reputa migliorabili.

Dalla casa agli investimenti
“Spero che sulla vicenda della casa il PD ritrovi la sua impostazione originaria – spiega Speranza – cioè far pagare di più a chi ha di più”. L’idea è far pagare soltanto un terzo degli italiani e spostare quei soldi verso una misura universale di contrasto alla povertà che, denuncia il leader della minoranza dem, “esiste in tutti i Paesi d’Europa e manca soltanto in Italia e in Grecia”.

“Non è soltanto una questione di ideologia”, spiega a Unità.tv la senatrice Cecilia Guerra. “Sulla manovra l’Imu gioca un ruolo strabordante: sui 10 miliardi rimasti a disposizione, tolti i 17 miliardi per le clausole di salvaguardia (su cui ovviamente siamo  tutti d’accordo) il 40% di coperture è proprio sulla tassa sulla prima abitazione”.

Pur riconoscendo la validità dell’impianto della manovra e sottolineando l’abilità con la quale il governo è riuscito a ottenere margini importanti di flessibilità di bilancio, la senatrice punta il dito sull’utilizzo delle risorse a disposizione: “Quelle risorse al netto delle clausole di salvaguardia dovevano essere utilizzate per riequilibrare la redistribuzione dei redditi. Su un paese devastato dalla crisi economica e che ha acuito le disuguaglianze – spiega infatti Cecilia Guerra – i pochi soldi a disposizione devi metterli su investimenti, ospedali e sulla riqualificazione del territorio”.

Sud e disoccupazione
Un altro capitolo riguarda il Mezzogiorno. “Sul Sud non è chiaro se c’è un piano di investimenti”, spiega Speranza, il quale ritiene che investimenti su beni collettivi e su infrastrutture dovrebbero diventare prioritari proprio su quei territori in ritardo di sviluppo. “La manovra è ancora molto debole su questo aspetto, ci sono interventi su Ilva, Terra dei fuochi, sulla Salerno-Reggio Calabria, ma forse sarebbe utile, per esempio, rafforzare gli incentivi per la disoccupazione”

Più contanti per tutti?
Secondo la minoranza PD, l’innalzamento del limite nell’uso dei contanti da mille a tremila euro favorirebbe l’evasione fiscale e aumenterebbe il rischio di corruzione, aprendo anche le porte alla piccola criminalità. Lo sottolinea la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi; lo ricorda Gianni Cuperlo tirando in causa direttamente il ministro Padoan, a cui chiede su Facebook come mai abbia cambiato idea su questa misura.

Enti locali
Sugli enti locali il timore è quello di andare incontro alle province e alle città metropolitane con soltanto 400 milioni di risorse complessive, quando invece le risorse necessarie sarebbero di molto superiori. “Se così fosse si metterebbe a rischio il finanziamento dell’edilizia scolastica e della viabilità” sottolinea Cecilia Guerra. Mancherebbero poi le risorse per la compensazione di quei Comuni che hanno alzato dello 0,8 l’aliquota l’Imu. “Vogliamo soltanto garantire il più possibile che gli enti decentrati possano svolgere al meglio i propri servizi”, sottolinea la senatrice che aggiunge: “Perché il finanziamento all’edilizia scolastica è legato e subordinato alle clausole di flessibilità dei migranti, risorse che potrebbero non essere approvate dalla Commissione europea?”

No alla stretta sulla sanità

Nella legge di stabilità il fondo per la sanità passa dai 110 miliardi di oggi a 111 miliardi nel 2016. Sebbene ci sia un aumento, è comunque inferiore di 2 miliardi rispetto a quanto pattuito con le Regioni, denuncia in questo caso la minoranza dem. “I soldi recuperati con la revisione della spesa sulla sanità devono restare sulla sanità”, rimane uno dei punti fermi. “Staremo molto attenti su quello che succede in questo campo – aggiunge Guerra – proprio perché riteniamo sia un fortissimo elemento di redistribuzione”.

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