giovedì 8 ottobre 2015

Unioni civili, Cirinnà: “Area popolare critica? Vuole solo ritardare”

Sulle unioni civili si preannuncia battaglia ancora prima che il ddl arrivi nell’Aula del Senato. Il nuovo testo è già nel mirino di Area Popolare che lo definisce, con Maurizio Lupi, “un’inaccettabile forzatura”. A rispondere alle accuse che arrivano dal gruppo cattolico è la senatrice Monica Cirinnà che, parlando con Unità.tv, giudica le accuse strumentali e infondate dal momento che “Area popolare non ha visto il testo quindi non so su cosa si basino”, spiega l’esponente PD. “È chiaro che le strumentalizzazioni politiche sono sempre possibili da chi vuole intorbidire le acque. Vogliono ritardare, bloccare, creare confusione”.

Uno dei punti che rendono il nuovo ddl Cirinnà “divisivo” secondo AP è l’omologazione tra unioni civili e matrimonio; un punto che però non è previsto dal ddl: “È universalmente noto, dopo due anni di lavoro, che noi stiamo costruendo un nuovo istituto di diritto pubblico che si chiama ‘unioni civili’ che a norma dell’ultima sentenza della Corte Costituzionale, la 138 del 2010, si fonderanno sull’articolo 2 della Costituzione – dichiara Cirinnà – Non abbiamo lavorato sull’articolo 29 della Costituzione che prevede il matrimonio istituto esclusivo per coppie eterosessuali”.

I centristi insistono, poi, sulla questione riguardante la genitorialità omosessuale. In particolare su questo punto, gli esponenti del gruppo di area cattolica temono la possibilità da parte della coppia omosessuale di ricorrere all’utero in affitto. “La gestazione per altri – spiega la senatrice Cirinnà – è vietata in Italia dalla legge 40, punita con un’enorme sanzione pecuniaria e anche con il carcere. Non solo è vietata, ma rimarrà vietata, perché la mia legge non ha nessun richiamo sulla legge 40”.

“Chi legge con occhi limpidi e obiettivi sia il vecchio testo base che il nuovo testo – aggiunge la senatrice PD – non può avere nessun dubbio sul fatto che questo testo non prevede né il matrimonio né le adozioni. Stiamo dando diritto alle coppie senza minare il matrimonio”.

Restano confermati tutti i diritti per le coppie che sottoscriveranno l’unione civile, quindi tutti i diritti sociali, patrimoniali, fiscali e tutti i diritti riguardanti la sfera lavorativa, dagli assegni familiari, al congedo parentale, dalle ferie per unione civile alla stepchild adoption, riconfermata nella sua impostazione iniziale, riconosciuta ormai da tutti i tribunali per i minori.

Ma soprattutto, tema importante, viene confermata integralmente dal viceministro all’Economia Enrico Morando la copertura finanziaria sulla pensione di reversibilità.

Le unioni civili saranno trascritte nell’archivio dell’anagrafe e, una volta che la legge entrerà in vigore, saranno previsti solo 30 giorni di tempo per l’adeguamento dell’anagrafe. Si tratta di “una norma transitoria – spiega Cirinnà – che prevede che entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, con un DCPM, saranno emanate le indicazioni per l’anagrafe”.

Cirinnà replica anche a chi giudica il testo un DDL in fieri per il semplice fatto di prevedere dei decreti correttivi o integrativi entro due anni. Tali decreti “non potranno modificare i punti del testo – chiarisce la senatrice – Quello che esce dal parlamento non si tocca più”. Non si tratta, quindi, di un DDL in divenire, come si legge oggi su Repubblica, ma di prevedere il giusto tempo per valutare se la legge funziona o se è necessario apportare dei miglioramenti: “Sono stata io a dire che in un anno non vedremo bene i risultati, basti pensare alle vicende farraginose tipo unioni civili o matrimoni contratti all’estero, lì dove si deve entrare in relazione ad esempio con il diritto internazionale. Se ci saranno degli errori, avremo due anni di tempo per correggerli”.

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