Vediamo quali sono le novità in arrivo per coloro che vogliono andare in pensione anticipata e per coloro che sono già in pensione.
Legge di bilancio: le novità sull’APE
La legge di bilancio prevede tre diverse tipologie di APE in base alla categoria del lavoratore e quindi al costo da sostenere per la pensione anticipata. L’APE prevede l’attivazione di un prestito che permette al lavoratore di uscire fino a 3 anni e 7 mesi prima dal lavoro. Il prestito (con gli interessi e l’assicurazione in caso di morte sopraggiunta prima della restituzione) sarà pagato tramite una trattenuta dall’assegno pensionistico maturato.
Ecco le tre tipologie di APE, le caratteristiche e i costi:APE social: a partire dal 2017 alcune categorie di lavoratori potranno andare in pensione anticipata fino a 3 anni e 7 mesi prima senza costi a loro carico. Il costo della pensione anticipata sarà a carico dello Stato per le seguenti categorie di lavoratori: i lavoratori con ammortizzatori sociali esauriti con almeno 30 anni di contributi maturati; i lavoratori disabili o con disabili in famiglia con almeno 35 anni di contributi; i lavoratori (con almeno 35 anni di contributi) che svolgono mansioni usuranti (quelle previste dalla legge) a cui si aggiungono le maestre, gli operai edili, gli infermieri, i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti. Novità dell’ultima ora è il tetto economico massimo per poter accedere all’APE social: il Governo ha alzato l’asticella da 1.350 euro lordi al mese di pensione maturata a 1.500 euro sempre lordi, circa 1.200 euro netti. Per coloro che superano questo tetto è previsto un costo a carico del lavoratore.
APE volontaria: quando il lavoratore ancora in attività decide di andare in pensione fino a 3 anni e 7 mesi prima dei requisiti previsti della riforma del lavoro Fornero. Per avere accesso all’APE volontaria, sempre a partire dal primo maggio 2017, il lavoratore deve aver maturato 20 anni di contributi minimi. In questo caso il costo per la pensione anticipata sarà a carico del lavoratore, per il 4,6-4,7% per ogni anno di anticipo.
APE aziendale: si tratta della pensione anticipata del lavoratore voluta dall’azienda impegnata in un piano di ristrutturazione aziendale. In questo caso l’azienda può accollarsi il costo parziale o totale dell’operazione in base agli accordi sindacali o presi direttamente con il dipendente. In ogni caso, per l’APE aziendale, così come per l’APE volontaria è previsto uno sconto, via detrazione fiscale, in quota fissa del 50% sulla quota interesse della rata che verrà spalmata sui primi venti anni di pensionamento del lavoratore.
Legge di bilancio e ricongiunzione dei contributi per la pensione
Piccoli aggiustamenti anche sui ricongiungimenti contributivi, ovvero la possibilità di cumulare tutti i contributi previdenziali maturati in gestioni pensionistiche diverse, compresi i periodi di riscatto della laurea, per tagliare i tempi necessari a raggiungere la pensione. Il cumulo gratuito, secondo le ultime informazioni, non sarà valido soltanto per raggiungere la pensione di vecchiaia, ma anche per la pensione anticipata, e si potrà cumulare anche se, in una singola gestione, si sono già raggiunti i contributi minimi per un autonomo diritto alla pensione da questa singola gestione.
Legge di bilancio: misure per precoci e usurati
La legge di bilancio prevede l'accesso agevolato alla pensione per i lavoratori precoci e per quelli che hanno svolto attività usuranti:
- Sono considerati lavoratori precoci coloro che hanno maturato almeno 12 mesi di contribuzione fino al diciannovesimo anno di età. Per loro la legge di bilancio prevede la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età.
- I lavoratori usurati sono coloro che svolgono lavori pesanti, faticosi o notturni. Per loro la legge di bilancio prevede l’eliminazionale dell’adeguamento dei requisiti per la pensione all’aspettativa di vita; una riduzione di 12 o 18 mesi rispetto ai requisiti richiesti dalla riforma delle pensioni Fornero a patto che abbiano svolto attività considerate usuranti per almeno 7 anni negli ultimi dieci di attività lavorativa.
Per la quattordicesima mensilità della pensione sono previsti due interventi: uno di allargamento della platea e l’altro di aumento dell’importo. Attualmente gli importi della quattordicesima mensilità della pensione (prevista per coloro che hanno un reddito inferiore a 9.786 euro) oscillano tra i 336 e i 504 in base agli anni di contributi versati dal lavoratore.
Con la legge di bilancio l’importo della quattordicesima sarà aumentato del 30% e la platea dei pensionati coinvolti si allarga a coloro che hanno un reddito personale fino a 2 volte il trattamento minimo, cioè entro i 13mila euro. Quindi le due misure prevedono un aumento tra i 100 e 150 euro per le quattordicesime già esistenti mentre i nuovi beneficiari, riceveranno per la prima volta tra 336 e 504 euro l’anno.
Pensioni e no-tax area
Infine, la legge di bilancio conferma anche l’innalzamento della no tax area, ovvero la fascia di reddito esclusa dal pagamento delle tasse. La no tax area per i pensionati oltre i 75 anni, passa a 8.125 euro, come quella prevista per i lavoratori dipendenti.
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