domenica 23 luglio 2017

Stretta su cinture, velocità e cellulare: la direttiva Minniti contro le morti sulle strade

Più di 800 morti dall’inizio dell’anno, un aumento costante che ha fatto di questi primi mesi del 2017 il periodo peggiore dal 2001, più di 3.000 sanzioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso per l’uso del cellulare alla guida. Il ministro dell’Interno Marco Minniti corre ai ripari contro quello che lo stesso Dipartimento di Pubblica Sicurezza definisce un «segnale allarmante», l’aumento dei morti sulle strade italiane, con una Direttiva che ha un obiettivo chiaro: prevenire e contrastare i comportamenti che rappresentano le principali cause degli incidenti stradali e sono alla base della crescita esponenziale degli incidenti mortali.

Dal mancato uso dell’auricolare a quello delle cinture, dalla guida in stato d’ebbrezza o sotto l'effetto di droghe, fino al mancato utilizzo del casco.



I dati, d’altronde, sono chiari: dal 1 gennaio al 16 luglio si sono verificati 39.049 incidenti, il 3,5% in meno del 2016, quando nelle stesso periodo furono 40.466. Ma nonostante questo, l’aumento del numero dei morti è costante. Al 16 luglio si attesta a +2,9% ma se si prendono i dati dei primi sei mesi, l'aumento è del 7,4%, con le vittime passate da 745 a 800. Anche il numero degli incidenti mortali, dal 1 giugno al 30 giugno, è passato dai 695 dello stesso periodo dell’anno scorso ai 727 del 2017. E c'è un altro dato a preoccupare: a fronte di una diminuzione del 10,5% del totale delle infrazioni, con un calo di quelle relative all’eccesso di velocità del 26,8%, sono aumentate del 15,1% quelle per l’uso del cellulare alla guida (dalle 23.011 elevate dal 1 gennaio al 30 giugno 2016 si è passati alle 26.948 del 2017).

Telefonino che, per gli esperti della Polizia Stradale, resta la prima causa di distrazione.

Ecco perché intervenire immediatamente, «con un’azione coordinata di tutte le forze di polizia», sottolinea il Dipartimento, è diventata una priorità. La Direttiva di Minniti è stata emanata il 21 luglio e punta a favorire l’impiego diffuso della tecnologia non solo a fini sanzionatori ma, appunto, con l’obiettivo di ridurre drasticamente gli incidenti stradali.

Spetterà ai prefetti dare attuazione alla direttiva. Allegata al documento c'è poi una serie di interventi per migliorare collocazione e utilizzo degli strumenti per il controllo degli eccessi di velocità, alla luce delle novità tecniche e normative.

Le novità comprendono:
- Il costante monitoraggio sulla collocazione dei sistemi di rilevazione della velocità affinché risultino motivati esclusivamente da condivise esigenze di sicurezza stradale;
- La riclassificazione e più efficiente definizione dei sistemi di rilevamento della velocità in tre grandi categorie: fissi (es. il Tutor e il Vergilius), temporanei (l'autovelox) e mobili (apparecchiatura utilizzata da un veicolo in movimento);
- La taratura e verifica della funzionalità delle apparecchiature, che avverrà con cadenza annuale, come peraltro stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 113 del 29 aprile 2015;
- Una precisa delimitazione delle attività di assistenza tecnica dei soggetti privati, che non devono mai interferire con quella dell'organo di polizia e comunque essere svolte sotto il controllo di quest'ultimo;
- Le spese di accertamento gravanti sul trasgressore, che dovranno essere ben circostanziate e documentate;
- La possibilità di effettuare riprese frontali con dispositivi da remoto purché si proceda all'oscuramento automatico dell'abitacolo e quindi al non riconoscimento delle persone a bordo del veicolo;
- Regole più puntuali, utilizzando apposito cartello, per presegnalare e rendere visibili le postazioni di controllo della velocità, che potranno funzionare anche su entrambi i sensi di marcia.

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