giovedì 26 ottobre 2017

La riforma elettorale Rosato è legge.

E’ stata approvata definitivamente dal Senato.

Non è la migliore legge possibile ma con la legge Rosato…
- non si andrà al voto con due diversi sistemi di elezione di Camera e Senato, ma con un sistema elettorale omogeno tra Camera e Senato, come sollecitato dal Presidente della Repubblica;

- si approva un sistema elettorale che non è espressione della sola maggioranza - come giustamente lamentato sia da destra che da sinistra in precedenti occasioni - ma di un’ampia rappresentanza parlamentare di maggioranza e di opposizione (80% del Parlamento);

- si prevede la possibilità di costituire coalizioni politico-programmatiche, come chiedeva, per es., chi – andandosene dal PD – rimproverava al PD di volere una legge elettorale senza questa possibilità, che adesso c’è. - si realizza un sistema della rappresentanza di impianto principalmente proporzionale (64% dei seggi di Camera e Senato) senza però rinunciare a una quota maggioritaria, con l’elezione in collegi uninominali a turno unico, nel 36% dei seggi.

Si dice che…
- ...la riforma elettorale approvata abbia come scopo la 'non vittoria' dei 5 stelle: è una balla. Quale sistema assicurerebbe al M5S la maggioranza dei seggi, se lo stesso M5S esclude a priori di allearsi con qualcuno? Ah, sì c'era... era l'Italicum, con il doppio turno tra i due partiti più votati, quando nessuno avesse raggiunto il 40% dei voti. Ma l'hanno fatto saltare. Peccato!

- ...non ci sono preferenze, sarà un parlamento di nominati. No, finalmente sapremo chi votare, nei collegi uninominali e con le liste corte di 2-4 candidati nei collegi proporzionali.
Ma è strano che a lamentarsi di questo sia chi, come D’Attorre e Scotto di MDP, il 22 febbraio ha depositato una proposta di riforma che era di fatto un sistema proporzionale con sbarramento al 4%, senza la possibilità di esprimere un voto di preferenza. In quel caso, dunque, non sarebbe stato un Parlamento di nominati?

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