mercoledì 29 luglio 2009

Il PdL casolano vede “vecchio PCI” ovunque…


Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Giorgio Sagrini:

Mi chiama in causa, Fabio Piolanti, sul blog del PdL casolano. Dice che sono “uno che non va tanto per il sottile quando c'è di mezzo il partito”. Non so a cosa si riferisca ma certamente non è un complimento. Me ne farò una ragione, anche se in privato e per iscritto, mi aveva manifestato lusinghieri apprezzamenti e attestazioni di stima. Evidentemente è il suo stile: si dice in privato ciò che si nega in pubblico.
Ma tutto ciò poco importa, se non fosse che, anche in questa occasione, l’esponente del PdL e capogruppo consiliare di PdL/Lega Nord/UdC/Indipendenti, continua a riproporre un’analisi della politica casolana che vede ovunque uomini del vecchio PCI, i togliattiani, la sinistra tradizionale, descritti come pervasivi, invasivi, manipolatori…

Una presenza che, secondo questa analisi, attraversa le vicende politiche casolane con un’immutabile continuità, che sopravvive a ogni mutamento, a ogni processo di (finto) cambiamento. E, ovviamente, chi non proviene dal PCI e ha aderito al PD, come molti cattolici o donne e uomini che provengono da esperienze politiche diverse dal PCI, sono solo degli utili idioti - per usare la definizione di Giovannino Guareschi - che, più o meno consapevolmente, si sono messi al servizio del vecchio PCI.
Evidentemente, solo così, costruendosi un avversario potente e inossidabile quanto irreale e inesistente, riesce a spiegarsi l’insuccesso elettorale del 6 e 7 giugno: 400 voti persi dal centrodestra in poche ore!
Chi vota centro destra alle europee e poi vota Iseppi per il Comune – afferma l’esponente del PdL nel dialogo online intercorso con Giacomo Giacometti sulle pagine del sito de Lo Spekkietto - manda un segnale che può essere letto in moltissimi modi, ma soprattutto esprime il desiderio di conservare lo status esistente e di non affidare Casola a chi avrebbe potuto fare troppo e troppo in fretta in direzioni non compatibili con gli interessi consolidati. Altro che immigrati! Altro che volontariato. Qui parliamo di soldi, caro Giacomo. E quelli, come mi insegni, non hanno colore”.
E come no!? I casolani sono degli sprovveduti, sono persone manipolabili, che si vendono. Purtroppo per Piolanti, non è così.
L’infondatezza di questa analisi è palese e si spiega con il rifiuto di riconoscere la novità politica rappresentata dallo sviluppo dell’esperienza dell’Ulivo, dalla nascita dall’alleanza di centrosinistra nel 1999 e dalla costituzione nel 2007 del Partito Democratico.
A questa novità politica, io e il mio amico e compagno di viaggio, il cattolico e popolare Giacomo Giacometti - oggi, io e lui, entrambi "democratici" -, abbiamo cercato di contribuire rafforzando l’esperienza unitaria e la capacità di governo dell’alleanza di “Uniti per Casola” e il ruolo sempre più rilevante che in essa ha svolto il PD.
Non ci sono più “giunte di sinistra”: quell’esperienza – che pure considero positiva - è finita nel 1990. Ci sono giunte di centrosinistra, che dopo l’incubazione del 1995/99, hanno ottenuto il consenso maggioritario dei casolani nel 1999, nel 2004 e nel 2009.
E non c’è più il PCI, non c’è più la DC, né il PSI.
Nel campo politico del centrosinistra c’è un nuovo partito, il PD, certo non l’unico di questo campo, ma certamente il principale, con una sua identità, una sua idea del governo e della società, che non è possibile restringere nel recinto dell’esperienza socialdemocratica.
Basti vedere il contributo decisivo del PD nel dare vita, nel nuovo Parlamento europeo, a un raggruppamento politico che per la prima volta unisce i riformisti e i progressisti di ispirazione democratica, socialista e ambientalista.
Si vuole così contribuire a dare vita a un nuovo soggetto politico, in Europa come in Italia, che vada oltre la tradizione socialdemocratica e dei diversi riformismi che hanno segnato la storia del ‘900.
Di questo, del futuro del PD e della società italiana e europea, ma anche delle prospettive politiche locali, discuteremo in settembre a Casola, come in tutti i Circoli democratici d’Italia. Ci confronteremo e voteremo per eleggere il nuovo Segretario nazionale e per dare al PD la capacità e la forza di proporsi come alternativa alla destra e al berlusconismo.
A Casola abbiamo lavorato, tutti i democratici che provengono da precedenti esperienze politiche come quelli che hanno iniziato nel PD la propria esperienza politica, per un reale ricambio, per avviare una nuova fase del governo e della politica locale.
I casolani – ha affermato il Sindaco Iseppi nel suo discorso di insediamento - hanno confermato la fiducia al centro-sinistra, ma hanno anche dato un voto molto positivo all’ amministrazione uscente e alla proposta di rinnovamento e serietà di quella entrante. Continuità e cambiamento sono state infatti le parole chiave della nostra proposta programmatica e della composizione della lista”.
Il PdL casolano fatica ad accettarlo e a comprenderlo.
Ma c’è un'altra possibile lettura dell’insuccesso del centrodestra che, in questo caso, non attiene ai meriti degli avversari ma ai demeriti propri, per esempio l’adeguatezza e la credibilità delle candidature in campo e dei programmi proposti.
Un accenno in tal senso, il capogruppo di PdL/Lega Nord/UdC/Indipendenti lo ha fatto nel suo primo intervento in Consiglio comunale. Anche questo è un elemento di riflessione che meriterebbe maggiori approfondimenti.
Ad ogni buon conto, ognuno faccia la sua partita, giochi il proprio ruolo: il PD non ha alcun timore a raccogliere la sfida e ha tutto l’interesse a misurarsi con una opposizione seria, rigorosa e propositiva.
Ma un consiglio mi sento di darlo, a Fabio Piolanti: raccolga l’invito di quel lettore del suo blog, eviti – se può – di cadere nella sindrome del complotto, e consideri gli avversari per quello che sono e non secondo rappresentazioni di comodo.
Si tranquillizzi. Non c’è nessun complotto, non c’è nessun “vecchio PCI” all’opera…
E come potrebbe? Nel Consiglio comunale eletto il 6 e 7 giugno scorso è lui l’unico ad avere avuto in tasca la tessera del PCI.

Casola Valsenio, 28 luglio 2009

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5 agosto 2009

Ho letto con interesse le considerazioni di Fabio Piolanti e, senza alcun astio, continuo a pensare che la sua analisi sia, nel contempo, caricaturale e di comodo.
Per quel che riguarda il riferimento ai voti persi dal PdL, c'è stata da parte mia una evidente inesattezza: il dato che volevo far rilevare era il significativo allargamento della distanza tra i due schieramenti, di centrosinistra e di centrodestra, nel voto per il Sindaco (con il centrodestra sotto di 400 voti rispetto al centrosinistra) rispetto al voto delle europee, quando la differenza era di soli 60/70 voti.
Constato, infine, che viene criticata - ripetutamente - la condotta tenuta negli anni scorsi da parte di chi, in Consiglio comunale, ha rappresentanto l'opposizione. Non è affar mio e la discussione riguarda tutto il centrodestra. Noto tuttavia che loro, almeno, ci hanno messo la faccia e non si sono nascosti dietro l'anonimato, come fanno alcuni che oggi li criticano.
Grazie per l'ospitalità.

Giorgio Sagrini


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