mercoledì 29 luglio 2009
Passa alla Camera il dl anticrisi. Franceschini: "La recessione è colpa anche di questo governo incapace".
Disco verde della Camera al DL anticrisi, dopo l’imposizione del voto di fiducia e del maxiemendamento. Frettoloso e confuso il lavoro del governo, che cede alle pressioni dell’opposizione e perde per strada pezzi del suo provvedimento.
Ennesima pagina nera di un parlamento zittito.
Per il segretario del PD, Dario Franceschini il voto di oggi è “un'altra pagina nera di questo Parlamento, ormai brutalizzato dal governo. Il copione e' sempre lo stesso: il consiglio dei ministri approva in bianco un decreto, che poi viene pubblicato dopo 6-7 giorni; poi alla Camera comincia la discussione ma si sa già che arriverà un maxiemendamento che umilia l'opposizione e il lavoro delle commissioni. Nella fretta nel maxi-emendamento ci si mette tutto e il contrario di tutto, come per la regolarizzazione delle badanti o per la norma vergognosa sulla restituzione delle tasse dei terremotati aquilani".
Un governo incapace di affrontare la crisi.
Franceschini dedica gran parte del suo discorso alla crisi economica: “Come ha detto bene Bersani (ndr - nel suo intervento alla Camera del 24 luglio) il governo ha avuto una gestione surreale della crisi. Prima l'avete negata, poi avete detto che è alle nostre spalle, poi che tutto è come prima anzi meglio di prima fino alla vergogna di trasformarla in un fatto psicologico. Un'affermazione che è un insulto in faccia a chi vive nella paura di perdere il posto di lavoro, in faccia a chi sente sulla pelle quanto è dura la crisi. La verità è che l'Italia è in recessione. All'origine c'è la crisi globale ma anche la vostra incapacità di affrontarla dall'inizio. C'è la verità degli annunci e delle promesse televisive e poi la verità degli atti parlamentari ma il giudizio è negli atti parlamentari che sono pieni di misure promesse, negate, rilanciate”.
Effetto Berlusconi.
In maniera impietosa il segretario PD elenca al governo i “successi” raggiunti finora: “Ecco il vostro primo anno di governo – commenta ironico - cala il Pil, calano le entrate fiscali, cala la produzione, calano i prestiti alle Pmi, calano i consumi, cala la crescita del potere d'acquisto dei salari, calano gli invetsimenti pubblici. Ma c'è anche qualcosa che cresce: il debito, la spesa pubblica, la pressione fiscale, la disoccupazione. Non sono numeri dell'opposizione, ma di Bankitalia".
Tagliati fuori.
Dopo oltre un anno di tagli al Sud e dirottamento dei fondi Fas, il governo si rende conto che forse così facendo si è cresciuto la serpe in seno e annuncia imponenti piani di finanziamento, ma Franceschni replica: “Per il meridione non c'è nulla e ora cercate di coprire con annunci dopo un anno in cui avete usato i Fas per coprire di tutto, vi accorgete solo ora del Sud perché vi minacciano di fare un partito in casa".
Evasori premiati.
Dulcis in fundo, il segretario dei democratici si scaglia contro la norma che permette agli evasori che abbiano portato all’estero i propri capitale, di farli rientrare pagando un minuscola multa-condono: "Anziché combattere l'evasione fiscale – ha accusato Franceschini - sbattete il condono in faccia a chi ha rispettato le regole e la legge. Fate un condono senza chiamarlo per nome. Un condono anonimo che preclude ogni accertamento fiscale è un lavaggio di denaro di cui non si vuole conoscere la provenienza".
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