domenica 4 ottobre 2009

Libertà di stampa: e pensare che ci avevano messo in guardia...

E pensare che ci avevano messo in guardia. E nemmeno troppo tempo fa.
Lo aveva detto Freedom House - ad inizio maggio 09 - nell'annuale classifica sulla libertà di stampa. Freedom House è un istituto di ricerca americano con sede a Washington. L'associazione ha come obiettivo la promozione della democrazia liberale nel mondo, ed è conosciuta principalmente per i suoi rapporti annuali sul livello di libertà democratiche in ogni paese del mondo. Questi rapporti sono spesso citati nei media (quelli liberi si intende!!!). L'organizzazione venne fondata nel 1941, fra gli altri, da Eleanor Roosevelt. Nata come risposta alla minaccia rappresentata dal Nazismo, ora presenta sé stessa come una chiara voce a favore della democrazia e della libertà nel mondo.
Nel rapporto sulla libertà di stampa, pubblicato a maggio di quest'anno, l' Italia è l’unico Paese europeo a essere retrocesso dalla categoria dei «Paesi con stampa libera» a quella dei Paesi dove la libertà di stampa è «parziale».
La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati». «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House.
Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa.
I «migliori della classe» restano le socialdemocrazie del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti (caso Boffo?!) e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato.
Evidentemente negli Stati Uniti la parola Libertà ha un diverso significato rispetto all'Italia. Perchè se così si definiscono i cortigiani di Silvio Berlusconi...

(PD Casola Valsenio)

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