giovedì 4 febbraio 2010

Scuola, un taglio epocale!


"Il riordino della scuola superiore del governo non e' una riforma, é un taglio epocale alla scuola pubblica italiana che ci allontana dall'Europa e nega pari opportunità di vita, di educazione e di lavoro ai ragazzi e alle ragazze del nostro Paese". Così Pier Luigi Bersani introduce l’ultima prodezza targata Gelmini-Berlusconi, che più che una riforma é "un taglio di risorse, di competenze e di tempo: questa é la sostanza del cosiddetto riordino. La scelta compiuta a 13 anni diventa nei fatti irreversibile per la grande differenza di programmi proposti dai diversi percorsi formativi sin dal primo biennio, favorendo la dispersione scolastica. Vengono largamente penalizzati i saperi tecnico scientifici e tagliate le ore di laboratorio negli istituti professionali. Un riordino 'fuori tempo massimo' dettato solo dalle esigenze di bilancio di Tremonti, che non permette alla famiglie e ai ragazzi una scelta consapevole di un percorso formativo che andrà a determinare il loro futuro lavorativo e di vita".
Con il Governo di destra (PdL – Lega Nord) si è aperta per la scuola una preoccupante e lunga fase di incertezza. Meno ore, meno materie, meno insegnamenti, meno insegnanti, meno laboratori. In totale, meno 1,65 miliardi di euro nel 2010, meno 2,5 miliardi nel 2011, meno 3,1 miliardi nel 2012, un taglia e cuci generale ed ecco confezionata la scuola superiore. Tutto questo senza un dibattito parlamentare adeguato, senza un dibattito pubblico nel Paese. Il Ministro Gelmini esegue solamente, lasciando nell'incertezza la scuola, le famiglie, gli studenti, i lavoratori del settore.
Ma non basta…

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