martedì 12 luglio 2011

Letta: "Ci muoviamo sulla linea del Colle saremo responsabili per salvare il Paese"

Intervista di Valentina Conte (La Repubblica) a Enrico Letta (Vice Segretario nazionale del PD)

Responsabilità nazionale. Modello Prodi-Ciampi. Napolitano come stella polare. L`opposizione è pronta a scendere in campo, dice Enrico Letta, vicesegretario del PD. Pronta anche ad un governo di salvezza nazionale. La situazione è tesa.
«Di grandissima preoccupazione. Ne siamo consapevoli, più del governo. L`ultima volta che l`Italia ha vissuto un venerdì così nero era nel `92, quando la lira uscì dallo Sme».
Come rispondete?
«Ci muoviamo sulla linea indicata da Napolitano, fatta propria da Bersani e Casini, sabato a Bologna. Il PD si candida ad essere il country party, il partito dell`Italia. E per farlo costruiamo un`opposizione alla Prodi-Ciampi, in termini di rigore e salvezza del Paese».
Basterà?
«L`attacco di venerdì non è stato generico, ma legato all`impressione che il governo italiano ha finito la benzina. Ora è il momento che l`opposizione scenda in campo. Lo faremo presentando, domani, gli emendamenti alla manovra (gli emendamenti saranno concordati con IdV e UdC - ndr). E ci impegneremo perché sia approvata nei tempi».
In che modo?
«Niente ostruzionismi. Diremo sì o no. Se metteranno la fiducia, voteremo no. Ma per respingere la speculazione occorre che la manovra sia approvata. Entro agosto ci sono 30 miliardi di titoli pubblici da rinnovare».
Non pensa che l`entità da 40 miliardi, ma solo 25 assicurati dall`attuale decreto, sia insufficiente ad azzerare il deficit?
«Il balletto delle cifre di questi giorni - prima 40, poi 47, addirittura 68 e ora 25 - è indicativo della scarsa credibilità del governo. E, certo, i mercati hanno capito che si tratta di una manovra da governo Leone, da esecutivo balneare, da aumenti della benzina. Si raccattano soldi un po` ovunque. Al contrario, è arrivato il momento di cominciare a parlare di privatizzazioni. Penso a Poste, Ferrovie, Eni, Enel, Finmeccanica e alle 20 mila aziende partecipate degli enti locali. Ma alla manovra manca l`anima, la strategia. Per questo abbiamo chiesto che il governo si dimetta un minuto dopo la sua approvazione».
Per dare spazio a un governo di responsabilità?
«Per noi la strada maestra sono le elezioni subito. Ma ci fidiamo del presidente Napolitano. Sarà lui a indicare il voto o un governo di salvezza nazionale che termini la legislatura e difenda i conti. Siamo agli sgoccioli. Berlusconi è alla fine. E a noi interessa salvare il Paese».
Sarete concilianti sulla manovra?
«La responsabilità nazionale non significa accettare tutto a scatola chiusa. Domani presenteremo le nostre proposte».
Ad esempio?
«Il capitolo crescita e sviluppo manca del tutto. Bisogna rilanciare su liberalizzazioni, privatizzazioni e infrastrutture. Poi modulare l`imposta sui titoli. Rivedere il patto di stabilità per gli enti locali. Toccare le pensioni solo dopo aver tagliato i vitalizi dei parlamentari. E ripulire la manovra dalle "marchette", come quella sulle quote latte. Guardando al dopo».
Ovvero?
«Sarà un`estate di lavoro per il PD. Intanto lanceremo il nostro "Progetto Italia" alle Feste del PD. E poi stiamo preparando delle proposte per rimettere in piedi la politica industriale».
Secondo quali direttrici?
«Calare due nuovi campioni nazionali, con una golden share pubblica e una gestione manageriale. Da una parte il Polo delle reti italiane, che unisca Terna e Snam Rete Gas scorporata da Eni, sul modello inglese. Sarebbe un gigante europeo. Dall`altra parte l`Ans, l`Aziendanord servizi, grande come Eni ed Enel, sul modello tedesco, che raggruppi tutte le ex grandi municipalizzate del Nord. Una politica choc per il Paese».

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