Lo sappiamo, la dichiarazione sta già facendo da ore il giro della rete. Perché il Ministro, la signora Mariastella Gelmini, preso da entusiasmo è incorso in due piccoli errori. Ciascuno dei quali varrebbe la bocciatura a qualsiasi esame di terza media. Il primo errore è tutto sommato quello più lieve. Da segnare in rosso, ma con una sola riga. Non esiste, ovviamente, alcun tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso. Perché la distanza tra il CERN e i Laboratori del Gran Sasso è di oltre 730 chilometri. E un eventuale tunnel, come ha fatto notare “la rete”, sarebbe la più grande opera mai costruita dall’uomo. Finora anche i tunnel più lunghi non superano le decine di chilometri, come potrà spiegarle l’ex Ministro e collega di partito Pietro Lunardi, che di tunnel è un grande esperto.
Il secondo errore è decisamente più grave. Il Ministro, infatti, esulta perché il supermanto della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica. Ministro, non è che i ricercatori italiani e esteri hanno realizzato un qualche manufatto o congegno che ha superato la velocità della luce. Si sono limitati a rivelare particelle, i neutrini, che esistono da 14 miliardi di anni o giù di lì e che da allora, se l’esperimento OPERA non è incorso in errore, viaggiano “più veloci della luce”. Non c’è da esultare perché qualcuno per la prima volta ha battuto in velocità la luce. Ma “solo” perché il gruppo di Antonio Ereditato ha rilevato che qualcosa, i neutrini, sembrano viaggiare da qualche miliardo di anni a velocità superiore a quella della luce.
Tuttavia non è per rilevare, a nostra volta, questi errori che rivolgiamo un accorato appello a Mariastella Gelmini. Altri lo hanno fatto prima e meglio di noi. Ma per metterla in avviso.
Attenta, Ministro, a quei signori che le hanno fatto spendere 45 milioni di euro assicurandole che così l’Italia avrebbe costruito un tunnel da Ginevra al Gran Sasso per far viaggiare con tutta comodità una comitiva di neutrini. Sono degli imbroglioni. I neutrini non hanno bisogno di un passaggio comodo per viaggiare, sottoterra, dal CERN ai Laboratori del Gran Sasso. Pensi che un neutrino potrebbe attraversare un muro di piombo spesso quanto l’intero sistema solare senza essere rallentato e tantomeno fermato. Per i neutrini quei 730 chilometri di rocce è come se non esistessero. Tant’è che la bravura dei ricercatori del CERN e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, da cui dipendono i Laboratori del Gran Sasso, sono stati bravi proprio per aver allestito una trappola, il rilevatore OPERA, in grado di verificare il passaggio dei neutrini. Per questo, almeno noi, stiamo esultando. Perché hanno dimostrato di aver creato una buona trappola per la più elusiva delle particelle conosciute.
Insomma, la vogliamo avvisare. Chi ha convinto lei e il suo governo – che in fatto di ricerca non siete di manica larga – a tirar fuori 45 milioni di euro per costruire un tunnel per far viaggiare neutrini dalla Svizzera all’Abruzzo l’ha truffata. È un emerito imbroglione. Malgrado il prezzo stracciato – 45 milioni per costruire il tunnel più lungo di ogni tempo, 730 chilometri – quell’opera, anche se fosse stato realizzata, sarebbe perfettamente inutile.
(Pietro Greco - l'Unità, 25 settembre 2011)
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