giovedì 13 settembre 2012

Il camper di Renzi è partito

Matteo Renzi con il camper ha lanciato a Verona la sua campagna per le primarie del Partito democratico con il motto «cambiare l'Italia» e ha strizzato l'occhio agli elettori delusi del centrodestra: «Annuncio la mia e la nostra candidatura a guidare l'Italia per i prossimi cinque anni. Non ho paura di prendere voti di chi ha votato a destra, voglio stanarli dalla loro delusione». E ha confermato la linea della «rottamazione» della vecchia classe dirigente, cercando di scrollarsi di dosso l'etichetta del guastatore per ambizione personale: «Se si perde sarò in prima fila a dare una mano a chi vince».
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha scelto la città scaligera per la prima tappa attraverso le 108 province italiane. Una candidatura, ha spiegato con un discorso all'insegna dell'ottimismo e della concreta possibilità di vincere, che ha lo spirito di una «scommessa di coraggio, di dignità, di bellezza. Accettiamo di non limitarci a lamentarci, ma ci mettiamo in gioco tutti».

Dal palco di Palazzo della Gran Guardia, sotto la grande scritta in blu «Adesso!» (e nessun simbolo del Pd), Renzi ha lanciato con un discorso di oltre un'ora la sua campagna che avrà «uno stile improntato al rispetto alla serenità, alla sobrietà, alla leggerezza». Obiettivo: «Cambiare l'Italia, non il Pd», una cosa che per Renzi è «possibile e immediata». Se si perde però, assicura, «non ci si inventa una formazioncina politica di serie Z».
I tre cardini del suo programma sono «il futuro, l'Europa, il merito», partendo dal presupposto che «l'Italia è migliore di come ce la raccontiamo». Riguardo i «contenuti», il tallone d'Achille della sua proposta secondo i suoi avversari, Renzi ha spiegato che presto «sarà disponibile online una prima bozza di documento programmatico» ma «non è il programma della candidatura, ma l'offerta di una discussione aperta e il più possibile condivisa alle persone che stanno a casa e credono in noi».
Il sindaco ha di nuovo attaccato la storica classe dirigente del Pd: «C'è una burocrazia forte nel nostro partito, autorevole, capace di avere dalla propria il vento dei sondaggi, convinta di avere già vinto. Ma io starei attento perché le gioiose macchine da guerra (l'accordo elettorale tra le forze di sinistra del 1994, che però poi persero le elezioni ndr) le abbiamo già viste». Mentre la sinistra radicale, ha ricordato, «fece cadere Prodi». Per Renzi l'alleanza immortalata nella foto del Palazzaccio con Vendola, Di Pietro, Bonelli tra gli altri è una foto «più brutta di quella di Vasto». Ha chiarito di non «non aver paura» di chiedere i voti di chi «in passato ha votato Berlusconi: Voglio stanarvi dalle vostre delusioni: volevate il federalismo e vi siete trovati uno Stato centralista, volevate un milione di posti di lavoro e avete i figli disoccupati. Noi le elezioni le vogliamo vincere, non siamo qui solo per partecipare».
Sul camper a emissioni zero (che – precisa il suo staff – è rimasto parcheggiato in doppia fila solo pochi minuti e non tutta la notte come scritto in lanci d'agenzia) il “rottamatore” ha usato volti di personaggi come Michael Jackson e Madonna, Falcone e Borsellino, Obama e Gorbaciov, Steve Jobs. Per la sua campagna prevede di spendere 200-250mila euro.

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