sabato 9 febbraio 2013

Le domande dei cittadini. AGENDA DIGITALE

CHE COSA PENSATE DI FARE PER QUELLA CHE COMUNEMENTE VIENE CHIAMATA L’AGENDA DIGITALE?

Un piano Industria 2020 dovrebbe riconoscere l’importanza delle “politiche industriali digitali” e promuovere un piano di alfabetizzazione digitale per le PMI. Agenda digitale non è solo economia: è democrazia. Traduciamo in italiano “open government” come un nuovo patto di cittadinanza digitale, in cui il PD porta un elemento distintivo di credibilità come partito del governo aperto ai cittadini (bilanci in opendata, finanziamenti, consultazioni, buone pratiche).
Pensiamo a una “innovazione popolare” che passi da tema riservato a un’élite di esperti a questione centrale per rendere l’Italia più ricca, giusta e civile.
Questo vuol dire incentivare i pagamenti elettronici (attraverso riduzione delle commissioni; campagne di promozione della convenienza e sicurezza della moneta elettronica; l’incentivazione ai piccoli esercizi; obbligo di moneta elettronica per PA e professionisti), più tracciabilità e capacità di controllo dei pagamenti per servizi pubblici (ad esempio i parcheggi comunali).
E ancora: cambiare la governance complessiva dell’Agenda Digitale che raccolga le competenze ora divise tra istituzioni diverse, abbassare l’IVA sui libri digitali al 4% dal 21% attuale, approvare un Freedom of Information Act per consultare online i documenti della PA, migliorare l’uso del Fondo comunitario “Connecting Europe Facility” e dei Fondi UE 2014-2020 per investimenti privati in zone rurali e suburbane per estendere la banda larga nei comuni, e allo stesso tempo aumentare la copertura del wi-fi pubblico.

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