giovedì 29 agosto 2013

Via l’IMU. Dal 2014 arriva la “service tax”

Cancellazione della prima rata IMU di giugno per prime case, terreni agricoli e abitazioni rurali, e «impegno politico» a cancellare anche la seconda tranche (di dicembre) attraverso un altro provvedimento che affiancherà la legge di Stabilità, che sarà presentata in Parlamento il 15 ottobre. In questo modo, c’è ancora un mese e mezzo a disposizione per reperire le coperture necessarie, che al momento mancano. Con un decreto ad hoc, il Consiglio dei ministri ha delineato un’operazione in più tappe per risolvere il nodo Imu, superare l’imposta così come l’abbiamo conosciuta e traghettarla verso la più complessa Service tax, in arrivo da gennaio 2014 e chiamata Taser (che di Service tax è l’acronimo).

La prima tappa, già messa nero su bianco nel decreto di ieri, è che la rata IMU sospesa a giugno non si pagherà, ma verrà coperta da 2,4 miliardi già recuperati. Nella legge di Stabilità, invece, verranno indicate le coperture (altri 2 miliardi circa) necessarie per la seconda rata, un nodo al quale Tesoro e Ragioneria dovranno ancora lavorare. Il decreto approvato ieri contiene anche una decina di righe per introdurre una prima cornice di quella che dall’anno prossimo sarà la Service tax: l’imposta, la cui riscossione verrà affidata ai Comuni, sarà di stampo federalista e includerà i servizi essenziali comunali.

PLATEA, CONTRIBUENTI, ALIQUOTE
L’ossatura della service tax - criteri, platea di contribuenti, aliquote - dovrà comunque essere discussa insieme agli stessi Comuni, come già annunciato da Letta anche nell’incontro di martedì con il presidente dell’Anci Piero Fassino e ribadito ieri. A Cdm concluso, è lo stesso premier ad indicare le coperture finora recuperate: riduzione della spesa pubblica, sanatoria del contenzioso contabile sulle nuove slot machine e, soprattutto, risorse in arrivo dall’extragettito Iva per un’altra tranche di 10 miliardi di crediti rimborsati dallo Stato alle imprese (circa 1 miliardo), da subito immessi nel sistema. Il che porta il rimborso a 30 miliardi complessivi, 20 dei quali già erogati nella prima parte dell’anno. Qualcosa che, come sottolinea il ministro all’Economia Fabrizio Saccomanni, vale in sé 2 punti percentuali di Pil. Il tutto, e questo è un messaggio chiaro all’Europa, «senza modificare i saldi dei conti pubblici».

LA NUOVA IMPOSTA DAL 2014
La nuova imposta partirà dal 2014, ma è possibile anche che, nella caccia alle risorse per dribblare la seconda rata Imu, si chieda un anticipo a dicembre alle fasce più abbienti. Inoltre, potrebbe venire reintrodotta l’Irpef sulle seconde case, anche se in misura inferiore rispetto a prima. Questo solo per coprire l’abrogazione dell’Imu prima casa nel 2013. Poi, dall’anno prossimo, sarà la Service tax a dover garantire questo mancato gettito (circa 4 miliardi e mezzo). A chi teme che in ultima analisi il peso fiscale sulle famiglie sarà pure maggiore di quello attuale, Letta risponde che sarà invece il contrario, e che la Service tax garantirà una forma di tassazione più equa e progressiva. «Non sarà un’Imu mascherata. E il complesso dell’operazione sarà di riduzione del carico fiscale», assicura. Quella che arriverà l’anno prossimo non sarà una semplice tassa sulla proprietà, ma coinvolgerà anche gli inquilini, visto che dovrà coprire servizi quali l’illuminazione pubblica, la manutenzione dei marciapiedi, la polizia municipale, l’anagrafe, oltre alla raccolta dei rifiuti.
Infatti ingloberà l’Imu, ma anche la Tares, l’imposta sulla gestione dei rifiuti e dei servizi introdotta dal governo Monti solo nel 2011, e che per l’occasione sparirà dal panorama fiscale. L’ossatura della Service - criteri, platea di contribuenti, aliquote - dovrà comunque essere discussa insieme ai Comuni, come già annunciato nell’incontro di martedì tra il premier Letta e il presidente dell’Anci Piero Fassino.

CHI INQUINA PAGA
Saccomanni spiega che avrà due componenti, una «basata sul principio che chi inquina paga», la seconda per la copertura dei servizi: saranno i Comuni a decidere se la base imponibile sarà la rendita catastale o la superficie dell’immobile, e saranno sempre loro a decidere le aliquote da applicare (all’interno di un range definito nei suoi limiti massimi). «Proporremo - riprende Letta - un meccanismo di deducibilità per i locali e i fabbricati funzionali all’attività d’impresa e legati al no profit. La Service non deve andare contro la crescita e la produzione di Pil». Sul tema interviene anche il ministro Graziano Delrio (Affari regionali), soddisfatto anche per l’abolizione dell’Imu su tutto l’housing sociale e sull’invenduto: «Daremo ai Comuni - dice- più margini di manovra, e la possibilità di correlare il peso fiscale ai servizi erogati. La Service tax sarà un’imposta più progressiva e più equa rispetto a quanto sia stata l’Imu».

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