giovedì 29 agosto 2013

I provvedimenti del Governo: mutui e affitti, agevolazioni a precari e giovani coppie

Il governo scommette quasi 4,5 miliardi sulla casa. È la posta di bilancio che l’esecutivo guidato da Enrico Letta mette a disposizione ii un decreto per aiutare le giovani coppie ad acquistare una casa, e le famiglie in difficoltà - magari perché alcuni membri hanno perso il lavoro - a saldare l’affitto, scongiurando l’eventuale sfratto. Mosse che, contestualmente, puntano a rilanciare il settore immobiliare, trascinato in un baratro dalla crisi che non parrebbe avere sbocchi anche per il 2013.

UNA MANO ALL’EDILIZIA
I provvedimenti - limati fino all’ultimo minuto dai tecnici - sono stati approvati ieri dal Consiglio dei ministri e illustrati in conferenza stampa a palazzo Chigi dal ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Perno dell’operazione - che avrebbe avuto anche il fondamentale via libera dell’Associazione delle banche italiane (Abi) - sarà la Cassa depositi e prestiti: a questo ente toccherà gestire ben 4 miliardi, quasi l’intero valore dell’operazione. I primi due miliardi saranno messi a disposizione del sistema bancario per l’erogazione di mutui finalizzati all’acquisto della prima casa, ma anche per lavori di ristrutturazione dell’abitazione che migliorino la sostenibilità energetica dell’immobile. In questo senso, si potrà sfruttare anche l’ecobonus già varato dall’esecutivo.

Altri due miliardi di euro - sempre gestiti dalla Cassa depositi e prestiti - andranno al Fondo investimenti per l’abitare (Fia), a disposizione per la realizzazione di alloggi sociali. In questo caso, il provvedimento si lega a quello dell’Imu, la cui esenzione sarà estesa, oltre che alla prima casa, anche «all’housing sociale, permettendo così che la realizzazione di edilizia da parte di fondazioni bancarie e soggetti sociali restino competitivi». Viene poi anche abolita la seconda rata Imu sull’invenduto, sulle case popolari (Iacp e simili) e su quelle delle cooperative a proprietà indivisa, e viene concessa una proproga di tre anni per tutti gli interventi di ristrutturazione che devono essere completati, scontando l’imposta di registro bloccata all’1% (anziché 8%). Misure che faranno piacere alle aziende del comparto edilizio, «tra quelle più in crisi negli ultimi anni», come ha ricordato il ministro. Del resto, il mercato immobiliare, secondo un recente studio Nomisma, continuerebbe ad attraversare difficoltà e sarebbe in calo anche alla fine del 2013.

SOSTEGNO AL PAGAMENTO DI MUTUI E AFFITTO
La seconda tranche di provvedimenti riguarda invece il sostegno al pagamento di mutui e affitti. In particolare di quelle famiglie che, come sottolinea il presidente del Consiglio Letta, sono vittime di «morosità incolpevole», ovvero quei nuclei i cui membri hanno perso il lavoro, le giovani coppie e i lavoratori precari, che faticano sempre di più ad ottenere o mantenere un’abitazione». La situazione, infatti, sta diventando insostenibile: molte banche chiedono fino al 40% del prezzo dell’appartamento (prima della crisi questa percentuale si attestava attorno al 15%), e pretendono requisiti che buona parte delle coppie non possono garantire. Per far fronte a quella che ormai è una vera e propria emergenza sociale, si è scelto di aumentare la portata di tre fondi e di istituirne uno nuovo.
Il primo è il Fondo di solidarietà dei mutui della prima casa, che viene portato a 60 milioni di euro (la dotazione originale era di soli 20 milioni): in particolare c’è la possibilità di sospendere per 18 mesi il pagamento della rata, vedendosi coperti per gli interessi dallo Stato.

Altri 60 milioni di euro sono destinati al secondo fondo, che è stato messo a punto con il ministro Cecile Kyenge, riguarda l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa per giovani coppie e lavoratori atipici di età inferiori a 35 anni.

Viene poi ricostituito con ulteriori 60 milioni di euro il Fondo sociale per l’affitto che, ricorda Lupi, era stato azzerato: si tratta dei denari a disposizione dei Comuni per sostenere il pagamento dei canoni dei cittadini più bisognosi.

L’ultimo Fondo, che rappresenta una novità assoluta, è una sorta di aiuto anti-sfratto, e riguarda le figure indicate dallo stesso premier in premessa: quelle famiglie e quei singoli che, perduto il lavoro, non ce la fanno più a sostenere il canone che avevano sempre pagato. I casi più drammatici, insomma: 40 milioni di euro sono dedicati a loro, con l’obiettivo di evitare loro la perdita di un tetto sotto il quale vivere.

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