venerdì 2 gennaio 2015

Unibosi: "Il PD casolano ha il dovere di riaccendere l'interesse politico nel cuore delle persone"

Si conclude un anno politicamente intenso, il primo dall’elezione di Marco Unibosi a Segretario del Partito Democratico casolano. Gli abbiamo rivolto alcune domande per una valutazione dell’anno trascorso e per delineare impegni e obiettivi per il 2015.

Come giudichi – sul piano personale - questo primo anno di esperienza di Segretario, alla guida dei democratici casolani?

Fare il segretario del Partito Democratico, come poi immagino di ogni partito, è molto difficile in un periodo in cui le persone sono sfiduciate nei confronti della politica e di tutti i politici in modo generalizzato. Nonostante questo ho sempre cercato di ricoprire il mio ruolo nel miglior modo possibile con tutti i miei limiti e i miei errori. Fare il segretario e più in generale partecipare alla vita politica del proprio paese e del comprensorio faentino è molto stimolante ed è un invito che ho costantemente fatto a giovani e meno giovani durante tutto l’anno. Partiranno a breve, come ho già avuto modo di annunciare in altre occasioni, dei gruppi di lavoro del faentino su varie tematiche con lo scopo di produrre idee e documenti da presentare nei vari consigli comunali e di far sentire la propria voce. Chiunque si sentisse di sinistra e volesse partecipare è sempre stato invitato a farlo, con o senza tessera di partito perché effettivamente veda come funziona una organizzazione politica seria.

Il 2014 è stato l’anno delle elezioni amministrative, con la rielezione di Nicola Iseppi e del centrosinistra alla guida del Comune di Casola Valsenio con l’83% dei consensi. E’ stato il primo grande impegno col quale ti sei misurato da Segretario del PD.  Un impegno che continua con il delicato incarico di Capogruppo consiliare…

Sicuramente come Capogruppo e consigliere comunale ho un ruolo diverso rispetto a quello che già ricoprivo come Segretario. Lavorare come Consigliere comunale comporta responsabilità aggiuntive e un approccio più pragmatico all’analisi delle problematiche del proprio paese. La vittoria schiacciante che abbiamo avuto a Casola credo sia dovuta in parte al buon lavoro portato avanti dalla precedente amministrazione, che non ho mai mancato di ringraziare, ed in parte ad una lista avversaria che si è presentata senza un serio programma di cambiamento a Casola e senza serie intenzioni di governo. La strumentalizzazione polemica che si è fatta in questi mesi di talune tematiche a Casola infatti mi ha lasciato un po’ perplesso ma sta nel gioco delle parti immagino.

Poi la Festa del PD, che ha ripreso la denominazione di Festa de l’Unità, con un buon risultato di partecipazione ed economico. Com’è andata?


La festa de l’Unità 2014 posso dire felicemente che è stata un successo. Siamo riusciti a coinvolgere come volontari persone nuove, pur perdendone alcune per svariati motivi di carattere personale. Il bilancio è sicuramente positivo, è uno dei pochi posti in cui effettivamente si vive ancora quel clima di collaborazione tra persone accomunate dagli stessi ideali, che la pensano anche diversamente su certi temi ma che sono disposte a lavorare insieme divertendosi, discutendo a volte creando però una festa veramente di paese. Il tempo avverso e la ristrutturazione quasi completa della festa non mi permettono di fare confronti con le feste precedenti, ma è andata bene e sono fiero e onorato di aver lavorato con gli altri volontari e di aver dato vita a questa festa.

E sul piano politico e organizzativo, dell’autofinanziamento, qual è lo stato di salute del PD casolano?

Sicuramente la tematica dell’autofinanziamento dovrà essere rivista anche nel prossimo anno e negli anni a venire quando entrerà a regime l’annullamento del finanziamento pubblico ai partiti. Detto ciò il PD casolano si è sempre retto economicamente con donazioni private, tesseramento e incasso della festa, nient’altro, checchè ne dica la gente.
Il momento di crisi economica sicuramente non convince le persone che già fanno fatica ad arrivare alla fine del mese a donare 5 € o a fare la tessera del partito e nonostante ciò il bilancio annuale è positivo sia come tesseramento sia come finanziamento. Sempre più l'organizzazione del partito dovrà reggersi sul lavoro dei militanti, delle persone che coordinano i Circoli e lavorano perché tutto funzioni nel migliore dei modi. Ma vorrei che fosse chiaro che quando si decide che la politica e i partiti debbano farcela da soli - senza alcun sostegno pubblico - è forte il rischio, da un lato, di esporre i partiti al condizionamento di gruppi economici e finanziari privati e, dall'altro, di precludere l'accesso alle cariche istituzionali a chi non disponga di adeguati mezzi finanziari. Sarò impopolare ma penso che invece di toglierlo, il finanziamento dei partiti e della politica, andava molto più severamente controllato e andrebbero molto più duramente puniti ladri e malfattori. Il buonismo estremo non porta da nessuna parte così come non serve l’accanimento eccessivo e generalizzato.

Di fatto il PD è l’unica forza politica organizzata presente a Casola e anche per questo ha qualche dovere in più. Cosa si è fatto e cosa prevedi di fare per promuovere il dibattito e la partecipazione politica, per favorire la comunicazione e l’informazione, ma anche l’ascolto, verso gli iscritti e gli elettori?

Nell’organizzazione di incontri ed eventi, frequenti nell’ultimo anno, si è essenzialmente confermata l’idea che mi ero già fatto sulla percezione generale della politica. In sostanza a molte persone che una volta lottavano, collaboravano e ci credevano, ora della politica non interessa nulla o quasi. Il messaggio secondo cui chiunque governi lo fa per proprio interesse e che nulla possa mai cambiare è ormai entrato in profondità e l’idea che nessuno lavori per il bene del paese è sulla bocca e nella testa di tanti. Per molti i "politici onesti" sono quelli che urlano in modo più concitato contro gli altri, magari anche contro il proprio stesso partito, perché appaiono “fuori dal sistema” o addirittura “onesti tra i ladri”. Per come sono io, discuto anche pesantemente con i rappresentanti del mio stesso partito in Parlamento ma lo faccio nelle sedi opportune e conscio dei doveri di far parte di un partito e della responsabilità del ruolo che ricopro.
Il PD casolano ha il dovere di riaccendere un minimo di interesse politico nel cuore delle persone, per far loro capire che se hanno idee e proposte da portare avanti (inerenti l’ambito del centro-sinistra) noi ci siamo, ascoltiamo e recepiamo. Continueremo a cercare di spronare i giovani e in generale le persone che al momento sono totalmente avulse dalla politica a partecipare e a dirci la loro, a patto che le proposte siano costruttive e non come sento spesso un “mandateli a casa tutti”. Perchè non mi sembrerebbe una soluzione e perché non avrei giustamente il potere di farlo.

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