Il Presidente della Campania e già Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca (PD), è stato assolto dalla Corte d’appello di Salerno “perché il fatto non sussiste” nel processo per la nomina di un project manager nell’ambito di un progetto per la costruzione di un termovalorizzatore nella città campana. De Luca era accusato di abuso d’ufficio e peculato. La procura generale aveva chiesto la condanna a 11 mesi di reclusione.
In primo grado il Presidente della Regione era stato condannato a un anno, pena sospesa, condanna che aveva determinato nei confronti di De Luca la sospensione dall’incarico di Presidente della Giunta regionale per effetto della legge Severino, provvedimento poi sospeso dal tribunale in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale sul suo caso. “Finalmente” è stato il commento a caldo di De Luca al telefono con uno dei suoi avvocati, Paolo Carbone. “Ci abbiamo messo un po’ ma ce l’abbiamo fatta” ha aggiunto Carbone. La sentenza è giunta dopo due ore di camera di consiglio.
Con De Luca sono stati assolti anche gli altri due imputati, il dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Salerno, Domenico Barletta, e il capo staff di De Luca all’epoca dei fatti quando era sindaco di Salerno, Alberto Di Lorenzo. Per tutti gli imputati la Corte d’appello ha stabilito anche la revoca delle pene accessorie.
“Anni di pesante aggressione politica e mediatica per nulla”, è il commento del governatore ed ex sindaco di Salerno. “Anni di un calvario che avrebbe fatto scoppiare il cuore a chiunque. Ho retto per le profonde motivazioni ideali e morali, e per l’assoluta serenità della mia coscienza”. De Luca ribadisce che “il controllo di legalità nei confronti di chiunque è doveroso in democrazia”, ma “mi auguro che nel dibattito pubblico si esaurisca la tendenza dilagante a calpestare con disinvoltura la dignità di persone e famiglie oltre le regole di uno Stato di diritto”.
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